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Sequestrate due società a imprenditore vicino ai Casalesi

Sequestrate due società a imprenditore vicino ai Casalesi

Secondo gli inquirenti, sarebbe stato designato dal boss come uomo di fiducia del clan

NAPOLI. La Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato due società operanti nel settore dell'edilizia, per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro, in esecuzione di un provvedimento emesso nei confronti di Nicola Fontana, imprenditore edile casertano indicato da diversi collaboratori di giustizia come contiguo al clan dei Casalesi e, in particolare, alla fazione capeggiata da Michele Zagaria. Dalle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli è emersa la partecipazione di Fontana all'associazione mafiosa, concretizzatasi a seguito della sua designazione, proprio per espressa volontà del boss, quale imprenditore di fiducia del clan. In tale veste Fontana sarebbe stato favorito nell'aggiudicazione di diversi appalti pubblici, tra i quai quelli relativi all'ampliamento dei cimiteri di Trentola Ducenta, in un primo momento vinto dalla società di Fontana e poi revocato a causa di una sopravvenuta interdittiva antimafia, e di Casapesenna, entrambi comuni in provincia di Caserta. Dal canto suo, l'imprenditore avrebbe riversato sistematicamente nelle casse dell'organizzazione una quota degli importi aggiudicati, così da finanziarne l'operatività, nonché assicurato a vari esponenti apicali del clan ulteriori benefici, economici e non, quali la monetizzazione di assegni di provenienza illecita e il favoreggiamento della latitanza dello stesso Michele Zagaria. Nel contempo, in concomitanza con il fallimento dell'originaria società di costruzioni di cui era proprietario e con il verosimile intento di eludere l'applicazione di misure di prevenzione patrimoniale, l'imprenditore avrebbe attribuito fittiziamente ad alcuni prestanome le quote e gli utili di due società neo-costituite operanti sempre nel settore delle costruzioni, nei cui confronti il gip ha disposto il sequestro preventivo in relazione al reato di trasferimento fraudolento di beni, pur mantenendone di fatto la titolarità e la gestione.
 

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