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21 Dicembre 2018 - 13:29
Era stato arrestato lo scorso 27 settembre insieme ad altre 22 persone con l'accusa di corruzione in atti giudiziari
TORRE ANNUNZIATA. La Guardia di Finanza di Torre Annunziata sta eseguendo un decreto di sequestro preventivo d'urgenza emesso dalla Procura di Nocera Inferiore (Salerno) nei confronti del giudice di pace Antonio Iannello, arrestato lo scorso 27 settembre insieme ad altre 22 persone con l'accusa di corruzione in atti giudiziari. Le indagini hanno consentito di ricostruire un quadro indiziario dal quale è emersa una sistematicità di condotte di "corruzione in atti giudiziari" perpetrate da diversi giudici di pace, numerosi avvocati e svariati consulenti tecnici, con riferimento a pratiche e contenziosi riguardanti finti incidenti stradali. Secondo gli investigatori esisteva un accordo illecito tra il giudice di pace e l'avvocato di parte che condividevano la scelta di un perito compiacente al quale affidare la consulenza favorevole. Una volta selezionato il perito, quest'ultimo da un lato provvedeva a elargire la prima parte della "mazzetta" al giudice di pace in segno di riconoscenza per la nomina ricevuta. Successivamente, lo stesso consulente beneficiava di un indebito compenso da parte dell'avvocato per l'ottenimento di una perizia particolarmente favorevole. Infine la dinamica corruttiva si perfezionava attraverso la redazione "congiunta" della sentenza, concordata dall'avvocato di parte e dal giudice di pace, con quest'ultimo che riscuoteva dal professionista la seconda parte della tangente, il cui importo variava in ragione del risarcimento indebitamente sentenziato, anche grazie alla consulenza pilotata. Nell'arco di un solo mese di monitoraggio investigativo da parte dei finanzieri del gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata sono stati registrati 37 casi di corruzione, più di un episodio di corruzione al giorno. Gli accertamenti di natura economico-finanziaria a carico del giudice di pace Iannello hanno consentito alla Guardia di Finanza di Torre Annunziata di rilevare una significativa sproporzione tra le entrate finanziarie e il patrimonio costituito dall'indagato rispetto ai redditi dichiarati. In particolare, le investigazioni eseguite hanno evidenziato un aumento esponenziale delle disponibilità di denaro accumulate dal giudice Iannello nell'ultimo quinquennio, che gli hanno permesso anche l'acquisto di autovetture e immobili fittiziamente intestati a familiari conviventi. Con l'esecuzione del provvedimento cautelare sono stati sottoposti a sequestro preventivo d'urgenza disponibilità finanziarie, due immobili ubicati a Scafati (Salerno) e beni mobili per un ammontare complessivo di oltre 1,5 milioni di euro.
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