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05 Marzo 2019 - 13:37
Le indagini hanno permesso di far luce su una serie di gravi episodi di violenza avvenuti negli ultimi anni nel Casertano
CASERTA. Operazione anticamorra dei Carabinieri del nucleo investigativo di Caserta e di Capua e della Squadra Mobile di Caserta contro il clan camorristico Ligato attivo nel comune di Pignataro Maggiore. Militari e poliziotti hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli su richiesta della Dda partenopea nei confronti degli esponenti di vertice del clan, arrestando 18 persone (15 in carcere e 3 poste ai domiciliari) ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, danneggiamento seguito da incendio, lesioni personali aggravate, detenzione armi, munizioni e materie esplodenti, porto abusivo d'arma, violenza privata e minacce aggravate, nonché detenzione illegale di bomba a mano, aggravati dall'aver agevolato un sodalizio mafioso. Nelle indagini avviate nel 2017 sono confluite anche quelle sull'esplosione, il 28 febbraio 2018, di alcuni colpi di pistola ai danni della saracinesca di un'agenzia funebre a Sparanise. Le indagini hanno permesso di far luce su una serie di gravi episodi di violenza avvenuti negli ultimi anni, in particolare tra il 2016 e il 2018, nei comuni di Sparanise, Capua, Pignataro Maggiore, Vitulazio e zone limitrofe. È emerso come, dopo l'arresto del capo Raffaele Ligato, i suoi i figli abbiano preso in mano le redini della camorra dell'area calena, costituendo una stabile struttura organizzativa, con suddivisione dei ruoli, allo scopo di monopolizzare il mercato delle sostanze stupefacenti in Pignataro Maggiore, Calvi Risorta, Sparanise, Vitulazio e comuni limitrofi.
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