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03 Maggio 2019 - 18:37
NAPOLI. Intestazioni fittizie per favorire il clan Belforte di Marcianise, nel Casertano. Tre condanne e un'assoluzione, il verdetto del gup Battinieri del tribunale di Napoli. Due anni pena sospesa per Giampiero Vegliante di Maddaloni, due anni a Vincenzo Diana di Trentola Ducenta, entrambi di Caserta, assolto Marciano Vincenzo di Maddaloni e quattro anni a Antonio Mastropietro, anche lui di Maddaloni. Il pubblico ministero della Dda di Napoli Luigi Landolfi, ha richiesto al termine della requisitoria l'assoluzione di Marciano, la condanna ad otto anni otto di reclusione per Diana e Vegliante, quattro anni per Mastropietro. A Diana e Vegliante erano contestati i reati di intestazione fittizia di beni, di tentativo di estorsione e di illecita concorrenza, per avere imposto l'uso di slot machine sul territorio maddalonese, mentre a Mastropietro era contestato il reato di tentativo di estorsione. A tutti era contestata l'aggravante del metodo e dell'agevolazione mafiosa del clan Belforte, fazione Maddaloni. Dopo le discussioni del Pm e dei difensori, il Gup ha emesso oggi la sentenza, assolvendo Marciano da tutto, Vegliante (per il quale erano stati richiesti anni otto di reclusione) è stato assolto dai reati di tentativo di estorsione e di illecita concorrenza, escludendo che potesse avere agevolato il clan Belforte o avere assunto comportamenti tali da configurare il metodo mafioso, condannando l'imputato per il solo reato da lui riconosciuto, e cioè l'intestazione fittizia della ditta individuale a suo nome alla pena di anni due di reclusione. Lo stesso ragionamento per Diana Inoltre, il gup ha accolto la richiesta di condanna di Mastropietro al quale è stata inflitta la pena di quattro anni di reclusione con l'aggravante mafiosa. A Vegliante ed a Diana è stato riconosciuto il beneficio della sospensione condizionale della pena e sono stati rimessi in libertà.
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