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La vertenza
08 Luglio 2024 - 12:59
Si apre un’altra vertenza nella sanità napoletana, a seguito della decisione dell’amministrazione Hermitage Maugeri di Capodimonte di chiudere il quarto piano della struttura con la motivazione – come sostiene - di “consentire la fruizione delle ferie al personale”. Un provvedimento che ha prodotto una immediata e dura replica dei vertici della Cisl Funzione Pubblica della Campania e dell’area metropolitana, con i rispettivi segretari generali Lorenzo Medici e Luigi D’Emilio, e il responsabile per la categoria del comparto Sanità Privata Massimo Imparato.
“All’incontro convocato per domani (martedì 9 luglio) dal prefetto – sostiene D’Emilio – ed esteso anche alla direzione generale della Asl Napoli 1 Centro, che, in quanto committente, ha la competenza istituzionale di settore sul territorio, chiederemo di bloccare una scelta che avrebbe effetti devastanti per la città, che già soffre per un numero di posti letto esiguo ed assolutamente insufficiente per soddisfare la domanda di salute dei cittadini, anche per il mancato funzionamento di centinaia di essi esistenti soltanto sulla carta. Abolirne altri 55, con il relativo accorpamento di pazienti appartenenti a diverse branche specialistiche, rappresenterebbe un ennesimo dramma per Napoli e tutta la provincia”. E Medici aggiunge:”Ricordiamo che i privati vengono accreditati per rendere un servizio pubblico essenziale sulla base del fabbisogno che la Regione è chiamata a soddisfare. Perciò è tempo di smetterla con la logica del profitto come unico obiettivo da perseguire per questi grandi gruppi che comprano in Campania, perché così il sistema implode”.
In una nota inviata al prefetto Michele di Bari e al viceprefetto aggiunto Dario Annunziata, la Funzione Pubblica evidenzia la propria ferma opposizione, illustrando i motivi del dissenso. “Siamo di fronte – scrive Imparato – ad una violazione delle norme sull’accreditamento, a rischi rilevanti di esuberi di personale e peggioramento delle condizioni lavorative, a ricadute sulla pianificazione della turnistica e della retribuzione che sono regolamentati dal contratto nazionale Aris-Aiop, ad una insostenibile promiscuità dei pazienti e ad uno stress da lavoro correlato. Tutte problematiche scatenate da un comportamento arbitrario ed inammissibile”.
La Cisl FP annuncia che, in assenza di una soluzione definita tra le parti, intensificherà lo stato di agitazione del personale, senza escludere alcuna forma di mobilitazione per affermare “il diritto dei cittadini ad una sanità in grado di dare risposte immediate ed efficaci ai bisogni di salute”.
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