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Eruzioni del Gusto, vulcanesimo e cibo come fattore di sviluppo economico

Il Premio Contadino dell’anno a chi ha profuso il proprio impegno nei campi

Eruzioni del Gusto, vulcanesimo e cibo come fattore di sviluppo economico

PORTICI. Un viaggio storico, paesaggistico e gustoso tra i piaceri della gola che parte dalla Campania (Vesuvio, Campi Flegrei, Isole del Golfo, Roccamonfina), attraversa l’Italia e raggiunge  le principali aree geografiche turistiche di origine vulcanica dell’intero pianeta. Cibo e valorizzazione del territorio attraverso il paesaggio, il sistema agro-ambientale delle colture tipiche, le eccellenze della fertilità vulcanica, la viticoltura, i frutteti, l’identità storico-culturale, le architetture rurali, le masserie, le ville, i sentieri, i segni territoriali delle antiche partizioni agrarie, l’artigianato tipico, l’archeologia, il termalismo, le aree vulcaniche sommerse, la blu economy.

È questo il claim che dà valore alla sesta edizione di Eruzioni del Gusto (Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa 25-28 ottobre), un evento culturale, enogastronomico, espositivo e di promozione turistica promosso dall’associazione culturale Oronero dalle scritture del fuoco. L’evento punta a promuovere il turismo enogastronomico, i prodotti agricoli, vinicoli e vitivinicoli dei territori vulcanici e non solo, l’enogastronomia e l’enoturismo del nostro Paese. Uno spazio espositivo dove il 3 ottobre 1839 è nata la prima ferrovia d’Italia, la Napoli-Portici: qui aziende e istituzioni potranno promuovere i loro territori e le loro eccellenze e confrontarsi sulle tematiche legate al turismo enogastronomico e al suo valore culturale ed economico.

L’edizione 2024, che coincide con le celebrazioni degli 800 anni dell’Università di Napoli Federico II, coinvolgerà per l’occasione anche la Reggia di Portici, sede del Dipartimento di Agraria dell’ateneo federiciano, che ospiterà importanti iniziative previste nel programma. La novità di questa edizione è il Premio ‘Contadino dell’anno’, un riconoscimento che verrà dato a quanti hanno profuso il loro impegno nella terra e nella lavorazione dei prodotti da essa derivati. Vi saranno contadini da diversi luoghi d’Italia a testimoniare il loro lavoro fatto di passione e sacrifici, patrimonio da custodire e tramandare alle nuove generazioni.

“Introduciamo molti temi, uno dei quali molto importante: mettere i contadini al centro dell’agenda delle politiche agricole in Italia”. dice Carmine Maione, presidente di Oronero. “Ci sarà un riconoscimento rivolto alle donne e agli uomini che da tanti anni sono i veri custodi della terra e oggi tramandano la loro cultura alle nuove generazioni. Noi celebreremo questo riconoscimento in una grande festa con presenze e testimonianze di altissimo livello, con persone che hanno segnato la rotta dell’agricoltura del nostro Paese. L’iniziativa ‘Contadino dell’anno’ nasce dall’intuizione di Fofò Ferriere e con Patrizia Spigno sono insieme a me motori appassionati nell’introdurre questo tema”.

Il direttore del Museo di Pietrarsa, Oreste Orvitti rileva il successo delle passate edizioni. “Le quattro giornate della manifestazione ideata dall’associazione Oronero portano all’attenzione del mondo non solo i prodotti enogastronomici, ma anche il luogo che la ospita, con i gloriosi rotabili d’epoca della collezione ferroviaria a farle da cornice. Anche l’architettura industriale di quello che fu reale opificio Borbonico, poi trasformato in officina rotabili e poi in Museo, unitamente allo splendido panorama e alla magnificenza dei reperti esposti, fanno di questa kermesse un evento imperdibile che trova l’idonea collocazione in un luogo unico al mondo, protetto e gestito come un gioiello prezioso incastonato in un territorio vulcanico che offre il giusto equilibrio tra storia, cultura e bellezza”.

Tra gli stand la Campania sarà presente con il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop, la pasta di Gragnano Igp, pane e prodotti da forno, colatura di alici di Cetara Dop. Tra le Dop campane presenti i Consorzi della Mozzarella di bufala campana, la ricotta di bufala campana, il provolone del Monaco e i limoni di Costa d’Amalfi e di Sorrento, la pizza e i dolci della tradizione campana.

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