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L'iniziativa

“Rieducazione alla lettura”, via al progetto del Club Rotary Castel dell’Ovo

Ideato dai soci con i docenti dell’Istituto comprensivo Piscicelli-Maiuri

“Rieducazione alla lettura”, via al progetto del Club Rotary Castel dell’Ovo

Presentato il progetto “Rieducazione alla lettura”, ideato dai  soci e le socie del Club RotaryNapoli Castel dell’Ovo insieme ai docenti dell’Istituto Comprensivo Piscicelli-Maiuri. Il presidente Nicola Scarpato nell’ambito della sezione “Rotary incontra la scuola” composta da Fatima Muoio,  Daniela Marasco, Maria d’ Elia, Alfredo Ruosi, Gainluca Augiero, Diego Guida, Giorgia Picone, ha predisposto insieme alla dirigente Gabriella Talamo la progettualità che vede la partecipazione dei soci rotariani, docenti ed alunni, genitori, attori ed editori  con l’ obiettivo di  sviluppare la lettura  per ricollegare i giovani al mondo reale.

Alla presenza dei genitori e dei bambini e ragazzi appartenenti alla comunità educante si è dato il via ad una progettualità che vedrà il coinvolgimento di attori professionisti e compagnie teatrali per mettere in scena adattamenti di storie e romanzi studiati in classe, di editori e librerie  con i quali attivare  Laboratori di lettura innovativa con l’obiettivo di rompere la catena dei significati consueti delle parole.  

Si darà spazio anche all’illustrazione dei testi con la  pubblicazione degli elaborati e dei disegni prodotti dagli studenti. Saranno sviluppati attraverso i temi  della legalità  riguardanti l’ambiente, i rapporti sociali, la cittadinanza, considerando che la Legge 92/2019 ha introdotto l’educazione civica fin dal primo anno della scuola primaria. I ragazzi  impareranno a costruire un sito web o un’ app dedicata al progetto per fornire informazioni, consigli di lettura, suggerimenti per le famiglie e risorse per i docenti.

«Obiettivo del progettoha dichiarato la dirigente Gabriella Talamo - insegnare ai bambini a “pensare” e non soltanto a  “fare”, immergendosi nella lettura ogni individuo può  sviluppare la propria sensibilità vivendo  “cose lunghe” che provocano emozioni e sensazioni in un tempo maggiore. Ciò è fondamentale in un’epoca  pervasa da  “cose brevi”;  il nostro progetto mira ad impedire ai ragazzi un’ esistenza dedita ad un continuo guardare dal “buco della serratura”  che può condurli a reazioni abnormi, se non drammatiche».

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