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Mulino Caputo sceglie l’arte per celebrare i primi cent’anni di attività

Mulino Caputo sceglie l’arte per celebrare i primi cent’anni di attività

Al giro di boa dei primi cento anni di attività, Mulino Caputo sceglie l’arte per celebrare l’oro bianco di Napoli. Lo celebra con l’apertura al grande pubblico della mostra “Farina, arte e anima”, con l’esposizione presso la Fondazione Banco Napoli (5-25 novembre) di opere create dai giovani studenti e dai neodiplomati dell’Accademia di Belle Arti, realizzate in occasione del primo “Premio Caputo”,  istituito per il centenario dell'azienda, con l’obiettivo di affermarne l’impegno nel promuovere l'arte e il talento delle nuove generazioni. Il tema delle opere è raccontare un viaggio nell’arte a chi ogni giorno esegue opere da gustare: pizzaiuoli, pasticceri, chef, panettieri, operatori del gusto che utilizzano ciascuno, in base alle varie tipologie di prodotto, una delle farine del Mulino Caputo. Due mondi, quello della gastronomia e dell’arte, che potrebbero sembrare lontani ma che, invece, hanno molti punti di contatto, tra cui: creatività, innovazione e tecnica.

Il Premio Caputo è stato Ideato da Valore Italia in sinergia con Mulino Caputo e in collaborazione l’Accademia di Belle Arti di Napoli, con il contributo dell’Ufficio Patrimonio Artistico e Culturale di Cassa Depositi e Prestiti e della Fondazione Banco di Napoli. Il tema è declinato attraverso differenti discipline artistiche: dalla scultura alla pittura, dai video alla fotografia fino alle tecniche extramediali e alle installazioni.

Fare impresa e creare opere sono due mondi che hanno in comune la medesima missione, sottolinea il ceo del Mulino, Antimo Caputo: “Quella di nutrire l’animo e nutrire i corpi, due azioni che possono e devono procedere di pari passo. Siamo felici di aver dato vita a questa collaborazione in occasione dei cento anni di vita del nostro mulino, in un percorso che continueremo a sostenere anche in futuro, avendo trovato dei partner straordinari.

Oggi Antimo, imprenditore di quarta generazione, è tra i primi esportatori di farina al mondo: ben 70 paesi in ogni angolo del globo, dal Giappone agli Stati Uniti, dal Brasile all’Australia, dalla Cina alla Thailandia, insomma da Oriente a Occidente apprezzano e comprano la farina del Mulino napoletano.  Utilizziamo ancora un metodo a macinazione lenta, ereditato dalla tradizione, che ci consente di ottenere solo farine di altissima qualità senza danneggiare gli amidi e senza rovinare l’autenticità del gustoPoche parole, dunque, per racchiudere lo spaccato di una famiglia legata alla filiera di produzione del grano: dal campo alla tavola.

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