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L'evento
04 Novembre 2024 - 11:18
Al giro di boa dei primi cento anni di attività, Mulino Caputo sceglie l’arte per celebrare l’oro bianco di Napoli. Lo celebra con l’apertura al grande pubblico della mostra “Farina, arte e anima”, con l’esposizione presso la Fondazione Banco Napoli (5-25 novembre) di opere create dai giovani studenti e dai neodiplomati dell’Accademia di Belle Arti, realizzate in occasione del primo “Premio Caputo”, istituito per il centenario dell'azienda, con l’obiettivo di affermarne l’impegno nel promuovere l'arte e il talento delle nuove generazioni. Il tema delle opere è raccontare un viaggio nell’arte a chi ogni giorno esegue opere da gustare: pizzaiuoli, pasticceri, chef, panettieri, operatori del gusto che utilizzano ciascuno, in base alle varie tipologie di prodotto, una delle farine del Mulino Caputo. Due mondi, quello della gastronomia e dell’arte, che potrebbero sembrare lontani ma che, invece, hanno molti punti di contatto, tra cui: creatività, innovazione e tecnica.
Il Premio Caputo è stato Ideato da Valore Italia in sinergia con Mulino Caputo e in collaborazione l’Accademia di Belle Arti di Napoli, con il contributo dell’Ufficio Patrimonio Artistico e Culturale di Cassa Depositi e Prestiti e della Fondazione Banco di Napoli. Il tema è declinato attraverso differenti discipline artistiche: dalla scultura alla pittura, dai video alla fotografia fino alle tecniche extramediali e alle installazioni.
“Fare impresa e creare opere sono due mondi che hanno in comune la medesima missione”, sottolinea il ceo del Mulino, Antimo Caputo: “Quella di nutrire l’animo e nutrire i corpi, due azioni che possono e devono procedere di pari passo. Siamo felici di aver dato vita a questa collaborazione in occasione dei cento anni di vita del nostro mulino, in un percorso che continueremo a sostenere anche in futuro, avendo trovato dei partner straordinari”.
Oggi Antimo, imprenditore di quarta generazione, è tra i primi esportatori di farina al mondo: ben 70 paesi in ogni angolo del globo, dal Giappone agli Stati Uniti, dal Brasile all’Australia, dalla Cina alla Thailandia, insomma da Oriente a Occidente apprezzano e comprano la farina del Mulino napoletano. “Utilizziamo ancora un metodo a macinazione lenta, ereditato dalla tradizione, che ci consente di ottenere solo farine di altissima qualità senza danneggiare gli amidi e senza rovinare l’autenticità del gusto”. Poche parole, dunque, per racchiudere lo spaccato di una famiglia legata alla filiera di produzione del grano: dal campo alla tavola.
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