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Tra tapas e fine dining a Chiaia si “Joca” con lo chef D'Agostino

Sapori eccellenti e relax appassionato

Tra tapas e fine dining a Chiaia si “Joca” con lo chef D'Agostino

Gianluca D'Agostino

A pochi passi dall'aristocratica e famosa “Sci Sci Piazza dei Martiri” cantata anche da Fausto Cigliano e immersa tra quei vicoli di Chiaia pullulanti di giovani e amanti della bella vita, il nuovo ristorante di Gianluca D'Agostino, “Joca” si pone subito all'occhio del cliente come un luogo innovativo e gioviale. O meglio, come una meta simbolo di una tavola vivace, volutamente lontana da quel cerimoniale spesso esageratamente legato all'alta ristorazione.

Ed è così che, una volta tornato alla ribalta, dopo la pausa di riflessione successiva all'esperienza nello stellato “Veritas”, il toque blanche Gianluca propone un progetto ricco di fascino e di amore per una cucina che pur strizzando l'occhio all'evoluzione rimane saldamente ancorata alla tradizione. Con un fine dining informale e sciolto associato a una cucina d'autore, unitamente ad un tapas bar, chef D'Agostino nel suo elegante locale, “Joca”, per così dire (parafrasando il nome della creatura di Vico Sospiri) con le varie esigenze dei clienti associando peraltro alle sue portate una ricca cantina internazionale.

La stessa che, tra vini super selezionati e bollicine d'ogni dove, ben conferma per la spigliatezza e la coraggiosa armonia delle sue etichette, lo stesso carattere sprint dell'accorsata e lungimirante cucina a vista. Per i frequentatori di ogni età (55 coperti) ai due menu degustazione a loro disposizione si aggiungono due carte più veloci tra cui, a fare capolino, vi sono alcuni dei piatti cult di D'Agostino. E ciò, fino a giungere all'asso nella manica di “Joca” rappresentato da una lunga sequenza di amuse-bouche e dalle tapas che comunque restano sostanzialmente attaccate alle tipicità territoriali.

Grazie ad un arredamento e un design moderno diviso tra il legno chiaro, gli specchi e l'acciaio splendente della cucina, il locale che dona serenità e rilassatezza al commensale è l'ideale per tutte le esigenze. Tra le specialità indicate in carta senza seguire il solito canonico ordine, per il tapas bar ci sono : il “fiocco di prosciutto irpino”, la “ricciola marinata” e “l'ostrica al naturale”, mentre per il ristorante: il “calamaro primavera”, gli “spaghetti burro e alici”, le “tagliatelle all'uovo con rigaglie di pollo, aringa affumicata e tartufo nero”, la “coscia di agnello arrosto” e il “baccalà in saor”. Per i dolci, infine, a fare bella figura sono la “crostatina meringata al limone”, la “bavarese al caffè” e il “gelato nocciola e zucca”.

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