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L'iniziativa

Giulio Adinolfi e il libro per celebrare Gaetano Di Maio

Il volume edito da "Libreria del Cinema e del Teatro"

Giulio Adinolfi e il libro per celebrare Gaetano Di Maio

NAPOLI. Nell'anima più profonda della Napoli teatrale, tra le quinte pregne di storia e le tavole di un palcoscenico che ha visto nascere capolavori immortali, Giulio Adinolfi torna in libreria con un'opera che profuma di memoria e passione. Il Teatro di Gaetano Di Maio, edito da "Libreria del Cinema e del Teatro", è più di un semplice volume: è un omaggio vibrante a un autore che ha saputo dare voce al popolo con intelligenza, ironia e una profonda sensibilità sociale.

Adinolfi, attore, regista e scrittore, ci guida attraverso le prime quattro commedie che Gaetano Di Maio scrisse per il Teatro Sannazaro: Mpriestame a mugliereta, Madama quatte solde, Il morto sta bene in salute e Don Pascà fa acqua 'a pippa. Opere che non furono semplici spettacoli, ma autentici eventi collettivi, capaci di risvegliare nel pubblico napoletano il desiderio di tornare in sala, di riconoscersi nei personaggi, di ridere e riflettere insieme. Commedie che, come recita il sottotitolo del libro, "hanno riportato il pubblico napoletano a teatro" in un'epoca in cui, al di fuori della sacralità eduardiana del San Ferdinando, la scena cittadina sembrava languire.

Ma la magia di questo libro non risiede solo nei testi teatrali: Adinolfi, con la sua scrittura evocativa e il suo vissuto in prima persona accanto ai grandi protagonisti di quegli anni, traccia il ritratto di un'epopea artistica irripetibile. Nel segno della grande dinastia dei Di Maio, del discendente studioso e filosofo Ernesto Paolozzi e ancora, nel ricordo della leggendaria Luisa Conte, regina indiscussa del Sannazaro, e nomi del calibro di Nino e Carlo Taranto, Pietro De Vico, Enzo Cannavale, Ugo D'Alessio e Giacomo Rizzo, il lettore viene condotto dietro le quinte di un'epoca d'oro, fatta di applausi scroscianti e di un teatro capace di parlare il linguaggio autentico del popolo.

Gaetano Di Maio emerge dalle pagine come il "poeta di compagnia" per eccellenza, un commediografo capace di mescolare la leggerezza della farsa con l'attenzione acuta alle dinamiche sociali. La sua drammaturgia, figlia della grande tradizione comica napoletana, da Scarpetta ai De Filippo, non si limita a suscitare il riso, ma scava nell'animo umano, tra miserie e nobiltà, tra speranze e disincanto. Il suo teatro, intriso di umanità e sensibilità popolare, si fece ponte tra la tradizione e la modernità, ridando al pubblico il piacere di una risata intelligente e di una riflessione profonda.

Giulio Adinolfi, con questo libro, prosegue il suo prezioso lavoro di custode della memoria teatrale napoletana. Dopo il successo di Stasera andiamo a vedere Luisa Conte, in cui raccontava l'epopea del Sannazaro e il ruolo fondamentale di quella straordinaria donna nella rinascita del teatro popolare, Adinolfi torna a rendere giustizia a una stagione che ha segnato un'epoca e che ha reso indimenticabili quegli anni, grazie a un connubio perfetto tra artisti e spettatori.

Il Teatro di Gaetano Di Maio non è solo un volume da leggere, ma un'opera da vivere, un viaggio emozionante nel cuore del teatro napoletano, che ci ricorda quanto esso sia stato, e continui a essere, lo specchio più sincero e appassionato della nostra anima cittadina.

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