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La storia

In Romania per diventare dentista, la scelta di uno studente napoletano

Una realtà internazionale di francesi, marocchini, arabi e tantissimi italiani. Una comunità. «Siamo tanti napoletani, una famiglia»

In Romania per diventare dentista, la scelta di uno studente napoletano

L’Università dell’Ovest “Vasile Goldiș” di Arad

Vincenzo Eremitaggio, napoletano classe 2002, frequenta attualmente il secondo anno del corso di laurea in “Medicina dentară” (letteralmente “Odontoiatria”): 6 anni e 360 ECTS (crediti europei equivalenti un per uno ai CFU italiani). Sì, ma in che lingua? In rumeno. In quanto professione regolamentata, la laurea conseguita verrà poi riconosciuta in Italia tramite l’ordine professionale di riferimento.

«Mi sono diplomato all’Istituto Odontotecnico Casanova, ma non ho mai deciso di iscrivermi all’Albo degli Odontotecnici- per operare legalmente- perché volevo laurearmi e diventare odontoiatra». La selettività del test di medicina in Italia è cosa ben nota, al pari dei due, tre o addirittura più anni di tentativi prima di riuscire ad esservi ammessi (per poi, spesso, abbandonare i corsi); al contrario, la Romania, il Portogallo, la Spagna, sono sempre più popolari come mete per svincolarsi dalla farraginosità del sistema universitario italiano e vivere una prima esperienza di vita di dimensioni internazionali.

«All’inizio è stata una sfida: superato il test, non comprendevo una parola in rumeno, non ne capivo niente dell’utilizzo della moneta e per la prima volta vivevo solo… Ma in realtà solo non lo sarei mai stato». Vincenzo scopre ben presto una realtà internazionale in Romania, di francesi, marocchini, arabi e tantissimi italiani. Una comunità. «Siamo tanti napoletani, una famiglia: condividiamo studio, pasti, palestra ed uscite. Così compenso la nostalgia di casa e mi sento motivato ancor di più nello studio».

«Con tempo, pratica e lezioni sono riuscito ad ambientarmi; alla fin fine, il rumeno è una lingua neolatina, più vicina all’italiano di quanto si possa immaginare- così come lo sono i rumeni caratterialmente, - i professori, in classi da una sessantina circa di studenti, sono a nostra completa disposizione, pronti a ripetere, rispiegare, mostrare praticamente qualunque dubbio». Sono soprattutto i corsi laboratoriali che aiutano nel processo di apprendimento della materia, nell’interazione, soprattutto linguistica, tra studenti e studenti, tra studenti e pazienti.

«Dopo i primi esami teorici di anatomia, biochimica e biologia, dal terzo anno inizieremo tirocinio, sotto la supervisione dei professori; negli ultimi anni andremo a trattare soprattutto discipline come chirurgia orale e protesi». A quel punto, sarà fondamentale aver raggiunto una cerca dimestichezza con la lingua.

Quali sono le principali differenze tra la vita ad Arad e quella a Napoli? Al primo posto, il costo della vita: con una spesa di circa 700 euro mensili, meno dell’affitto di un bilocale in zona universitaria a Roma, Vincenzo copre pasti, affitto (un unico appartamento per sé) e palestra. Al secondo posto, lo standard della vita: «Arad è tranquilla, silenziosa, pacifica. All’inizio è stato difficile riuscire ad abituarmi, non si sente neanche un colpo di clacson». Quindi, le mancanze maggiori? La pizza, la famiglia e gli amici, la movida e le bellezze dell’Italia.

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