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Élevage Wine Restaurant, lo champagne è di casa

C’è un piccolo angolo di Francia a Trentola Ducenta che parla italiano

Élevage Wine Restaurant, lo champagne è di casa

Anna Rancella e Mario Di Gioia con lo chef Vincenzo Cozzolino

C’è un piccolo angolo di Francia che parla italiano. Un luogo dove le bollicine più nobili del mondo hanno finalmente abbandonato l’abito da sera per indossare quello, più vero, della convivialità. Si chiama Élevage Wine Restaurant ed è nato là dove forse nessuno se lo aspettava: a Trentola Ducenta, nel cuore di una provincia che sa sorprendere chi ha occhi per guardare e cuore per ascoltare.

Dietro questo sogno realizzato ci sono due giovani anime visionarie: Anna Rancella e Mario Di Gioia. Insieme nella vita e ora anche in questa appassionata avventura, hanno deciso di sfidare luoghi comuni e abitudini, trasformando lo Champagne da simbolo elitario a bevanda per tutti, senza mai tradirne l’eleganza. Non un capriccio, non un gioco per pochi. Ma il frutto di anni di viaggi, di incontri, di bicchieri condivisi lungo le strade di Francia. Il loro segreto? La ricerca instancabile tra i piccoli vigneron, gli artigiani delle bollicine, quelli che coltivano uva e sogni nella stessa vigna.

Così, ogni etichetta da Élevage non è solo una bottiglia, ma una storia da raccontare e condividere. E proprio in questa atmosfera di autentica passione e raffinata semplicità si è svolto, su iniziativa della brillante comunicatrice Nadia Taglialatela, un esclusivo press lunch pensato per raccontare non solo i vini, ma anche la cucina del locale, firmata dallo chef Vincenzo Cozzolino maestro di eleganza gastronomica contemporanea.

Un percorso del gusto che ha saputo abbinare creatività e rispetto della materia prima, esaltato dalla maestria del bartender Gabriele Zenca e dalla selezione impeccabile del sommelier Daniele Barbato. Tra le proposte in degustazione, autentiche gemme di equilibrio e sapore: un sorprendente tacos alla rucola con tartare di manzo, fonduta di parmigiano e polvere di pomodoro, accostato ad un fresco OldBerry, cocktail che unisce rum, fragole bio di Parete e champagne Taittinger Brut Prestige.

A seguire, l’intensità pura delle acciughe del Cantabrico con burro al limone e l’irresistibile jamon iberico, in dialogo con la sontuosa selezione di formaggi francesi, dal Roquefort al Comté, passando per un Mimolette stagionato ben 40 mesi. Non poteva mancare il tocco mediterraneo: una ceviche di ricciola in perfetto equilibrio tra acidità e dolcezza, avvolta da leche de tigre agli agrumi, gazpacho di pomodorino giallo e spuma di cipolla rossa all’aceto di lampone, armonizzata da un elegante AV Sour.

E poi, tra le altre proposte, lei, regina partenopea che strizza l’occhio a Parigi: la Mescafrancesca, una pasta Gerardo di Nola IGP mantecata con calamaro, polpo, cozze e lupini, profumata dal riccio di mare e da una leggera schiuma di salmoriglio. Un piatto elegante e solare, accompagnato dal minerale abbraccio di un Riesling Rangen Grand Cru - Clos Saint Theobald. Così, in un pomeriggio di racconti, calici e sapori, Élevage si è mostrato per quello che è: non solo un ristorante, non solo una champagneria, ma un luogo dell’anima, dove il lusso si misura in emozioni e in semplicità. Perché, in fondo, il vero lusso è potersi permettere un sogno. Anche a Trentola Ducenta.



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