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la fede e la città

Dove il sacro incontra il popolo: Napoli e la voce agostiniana di Leone XIV

La voce del nuovo Papa riaccende la memoria spirituale di Piedigrotta. Don Milani: sant’Agostino parla ancora all’uomo di oggi

Dove il sacro incontra il popolo: Napoli e la voce agostiniana di Leone XIV

Ci sono città in cui la spiritualità è traccia silenziosa, incisa nei muri e nei gesti quotidiani. Napoli non è una di queste. Qui, il sacro si fa carne, voce, vicinanza. Per questo, l’elezione di Leone XIV, primo Papa agostiniano dell’età contemporanea, ha toccato corde profonde. Non solo per l’eccezionalità della scelta, ma perché il suo nome ha riaperto, in una parte precisa della città, un filo antico mai reciso: quello che unisce la Chiesa di Santa Maria di Piedigrotta alla regola di Sant’Agostino.Un legame che affonda nel Quattrocento, quando Alfonso d’Aragona affidò il santuario ai Canonici Regolari Lateranensi. Oggi, quella presenza spirituale continua a vibrare nella voce pacata del parroco, padre Piero Milani.

“È un’esperienza unica”, afferma, “perché non capita spesso che un Pontefice provenga da un Ordine religioso. Dopo un gesuita, oggi un agostiniano. Noi non apparteniamo direttamente all’Ordine, ma la regola di Sant’Agostino è la nostra casa spirituale. È lui il nostro padre della vita comune”. E proprio Agostino, figura inquieta e luminosa del pensiero cristiano, sembra tornare a parlare con parole nuove. “È bello sapere che il nuovo Papa lo ha già citato più volte,” osserva ancora Milani. “Questo aiuterà tanti a riscoprirlo. È un santo che ha una voce contemporanea, capace di attraversare i secoli e arrivare al cuore dell’uomo di oggi”.

Piedigrotta non è solo liturgia: è un luogo in cui il confine tra religione e cultura popolare si dissolve in forme uniche. Una fede “carnale”, come la definisce il parroco: “La nostra Madonna ci insegna una spiritualità concreta, vissuta. Come Maria, donna e madre, ci chiede di essere discepoli nella nostra quotidianità. La santità non è separazione, ma presenza”. Ed è qui che la lezione agostiniana torna a farsi attualissima. “Per capire ciò che ci circonda,” conclude Milani, “dobbiamo prima tornare dentro di noi. Riconoscere i doni che Dio ci ha dato e viverli con gli altri. Non per gli altri, ma con gli altri”.

In tempi in cui la fede sembra spesso ridotta a dispositivo identitario, la voce di Piedigrotta – radicata in una spiritualità antica, ma non arcaica – offre una contro-narrazione mite e potente. “Torna in te stesso. Nell’uomo interiore abita la verità”, scriveva Agostino. A Napoli, quella verità non è mai stata lontana. Solo nascosta, a volte, sotto la superficie della festa.

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