Tutte le novità
ANAC
06 Giugno 2025 - 10:00
I recenti disservizi nella piattaforma per il pagamento dei contributi ANAC stanno mettendo a rischio la partecipazione degli operatori economici alle gare pubbliche. A fronte di un obbligo normativo chiaro, si registra tuttavia una preoccupante incertezza operativa, alimentata dallo scarico di responsabilità tra stazioni appaltanti e sistema telematico.
Come noto, la partecipazione alle gare pubbliche è subordinata al versamento del contributo ANAC, previsto dall’art. 1, comma 67, della Legge 266/2005. Il pagamento, effettuato tramite il portale dei servizi ANAC e il sistema PagoPA, rappresenta un requisito essenziale, e la sua omissione può comportare l’esclusione automatica dalla procedura di gara.
In questi casi, pur avendo agito con tempestività e diligenza, gli operatori si trovano privi della documentazione richiesta per partecipare alla gara.
Per questi motivi, per chi opera nelle gare di appalto pubbliche, è fondamentale poter contare su un supporto costante e aggiornato. Realtà come Telemat, attiva dal 1987, offrono servizi dedicati che aiutano le imprese a orientarsi tra normative e procedure, monitorando costantemente le fonti, e a gestire con attenzione gli obblighi formali indispensabili per evitare rischi di esclusione.
La giurisprudenza amministrativa ha spesso confermato la natura sostanziale dell’onere in questione: anche un semplice errore materiale o un ritardo nel versamento può legittimare l’estromissione dell’operatore economico.
Nel corso degli ultimi mesi, il portale ANAC ha registrato diversi malfunzionamenti legati alla generazione del CUP, al pagamento tramite PagoPA, e all’emissione delle ricevute necessarie da allegare alla documentazione di gara.
In molti casi, gli operatori si sono trovati nell’impossibilità materiale di completare il pagamento nei termini previsti dal bando. Questa situazione aprirebbe la possibilità di conflitto giuridico: può un malfunzionamento tecnico dell’infrastruttura ANAC essere imputato all’operatore economico? E, di conseguenza, è legittima l’esclusione in caso di mancato pagamento causato da eventi non imputabili al concorrente?
Uno degli aspetti più critici di questa situazione è l’assenza di una risposta univoca e risolutiva da parte delle stazioni appaltanti. Di fronte alla segnalazione del disservizio da parte del concorrente, molte amministrazioni non forniscono istruzioni chiare, ritenendo che il problema non sia di propria competenza e attribuendo ogni responsabilità alla piattaforma informatica dell’ANAC.
Allo stesso tempo, l’ANAC non offre un supporto tempestivo o un canale prioritario per segnalare e risolvere i blocchi tecnici, lasciando l’operatore economico senza strumenti effettivi di tutela, se non il ricorso al TAR, spesso a gara già chiusa addirittura rimandando alla stazione Appaltante.
In questo contesto, la certezza del diritto viene meno, e si alimenta un corto circuito amministrativo che mina i principi di proporzionalità e buon andamento dell’azione amministrativa.
Alla luce di quanto sopra, risulta urgente un intervento coordinato tra ANAC e le stazioni appaltanti, volto a:
La giurisprudenza amministrativa ha più volte ribadito il carattere perentorio del termine per il versamento del contributo ANAC, configurando il pagamento come onere a carico del partecipante, indipendentemente dalle difficoltà tecniche incontrate.
Tuttavia, si registrano alcune pronunce che aprono a una valutazione caso per caso, in presenza di evidenze oggettive di disservizi non imputabili al concorrente e in assenza di dolo o colpa grave.
D’altra parte, alcune stazioni appaltanti hanno adottato un approccio più flessibile, consentendo l’integrazione documentale o rinviando la verifica del pagamento ad una fase successiva, pur rischiando contestazioni sotto il profilo della parità di trattamento.
Il pagamento del contributo ANAC, pur nella sua semplicità apparente, si sta trasformando in un ostacolo burocratico sproporzionato, capace di pregiudicare la partecipazione degli operatori più diligenti. Serve un cambio di approccio: la responsabilità amministrativa non può essere spostata su chi è vittima del sistema.
Senza un’azione tempestiva, il rischio è quello di escludere i più virtuosi e rafforzare l’idea di una burocrazia autoreferenziale e distante dal tessuto produttivo. Nel frattempo, gli operatori economici sono chiamati a documentare puntualmente ogni tentativo di pagamento e a segnalare tempestivamente i malfunzionamenti, per poter eventualmente far valere le proprie ragioni richiedendo espressamente al supporto tecnico un ticket con il quale la stazione appaltante potrebbe verificare l’impossibilità di pagamento.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo