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Suor Monia Alfieri: «Offrire riscatto, a tutti e per tutti»

La religiosa delle Marcelline premiata per il suo impegno nella difesa della libertà educativa

Suor Monia Alfieri: «Offrire riscatto, a tutti e per tutti»

Una donna che non cerca riconoscimenti, ma li riceve per ciò che è: una voce limpida, coraggiosa, instancabile nel difendere la dignità della scuola e il diritto alla libertà educativa. Suor Anna Monia Alfieri, religiosa delle Marcelline, esperta di politiche scolastiche e Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, è tra le protagoniste della 37ª edizione del Premio Marisa Bellisario, uno dei più prestigiosi riconoscimenti nazionali dedicati all’eccellenza femminile. La sua Mela d’Oro 2025, assegnata nella suggestiva cornice del Parco Archeologico del Colosseo e in onda su Rai Uno, non è solo un premio: è un segnale. “Molteplici sono state le emozioni che ho provato, e provo ancora – ha detto – quando mi è stata comunicata la notizia. Vivo il mio impegno quotidiano nella semplice ottica del compimento di una missione a servizio dei giovani e della società. Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”. Un’umiltà profonda che si accompagna a una visione forte, lucida e radicale sul sistema educativo italiano. Suor Monia ha scelto di dedicare il suo riconoscimento a una battaglia che porta avanti da anni: quella per la libertà di scelta educativa. “Ricevere la Mela d’Oro, assieme ad altre donne che si sono distinte nei vari campi d’impegno, diventa per me l’occasione per portare all’attenzione della società il tema della formazione dei giovani, attraverso una scuola che possa essere liberamente scelta dai genitori per i loro figli”.
Con parole ferme, ha denunciato l’iniquità strutturale che caratterizza il nostro sistema scolastico: “ciò che è scritto nella Costituzione, oggi, a distanza di quasi ottant’anni, non trova attuazione nei fatti. Lo studente del Nord, dove esistono misure a sostegno della libertà di scelta, raggiunge livelli di apprendimento conformi agli standard europei. Lo studente del Sud, dove il pluralismo educativo è stato di fatto cancellato, resta indietro. È un problema sociale, prima ancora che culturale”. Per suor Monia, la scuola è riscatto, è la chiave per dare a tutti un’opportunità concreta di crescita, dignità, futuro. E il riconoscimento della Fondazione Bellisario rappresenta, nelle sue parole, “una luce potente su questa iniquità, un’occasione per aprire un dibattito politico e istituzionale che conduca a una soluzione”. Nel suo grazie sentito agli organizzatori e alle altre premiate, non manca una riflessione che è anche un invito al Paese: “L’Italia ha potenzialità enormi, ma troppo spesso è preda dell’ideologia che chiude la strada a soluzioni giuste. A tanta generosità rispondo con un rinnovato impegno nella scuola… e con una preghiera”. E a conclusione, suor Monia lancia un appello diretto alla premier Giorgia Meloni, definendola “una donna audace”:“Le chiedo di salvare il poco pluralismo educativo che ancora resta e di dare finalmente un segnale di libertà reale nella scelta educativa delle famiglie. Lo strumento esiste: il buono scuola. È il momento di usarlo. È il momento di scegliere il futuro”. Nel firmamento delle eccellenze femminili italiane, la voce di suor Monia Alfieri brilla perché non chiede nulla per sé, ma tutto per chi non ha voce: i giovani, i genitori, gli ultimi. E la sua Mela d’Oro non è solo un premio: è un appello, limpido e necessario, alla coscienza collettiva.

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