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Medicina
18 Giugno 2025 - 12:40
L’intelligenza artificiale è una novità esplosa ormai da qualche tempo, un progresso che avrà sicuramente dei risvolti importanti, se non epocali, su tanti aspetti della nostra quotidianità.
Dinanzi ad una tecnologia così potente, ovviamente, è legittimo avere sia degli entusiasmi che dei timori: ciò che può essere eseguito da questi strumenti è davvero straordinario e può trovare le applicazioni più disparate, allo stesso tempo un uso fraudolento, o semplicemente ingenuo, può rivelarsi pericoloso.
Un campo particolarmente delicato per quel che concerne il mondo AI è senz’altro quello medico: il rischio, purtroppo tutt’altro che remoto, è che si possa ritenere che il parere fornito da questi strumenti possa sostituirsi a quello di un professionista.
Il binomio costituito da Internet e dal mondo della medicina non è mai stato privo di criticità, e non certamente perché vi sia qualcosa di sbagliato nel pubblicare online dei contenuti dedicati a simili argomenti, anzi la divulgazione è molto importante e la possibilità di reperire informazioni in modo così immediato sa rivelarsi preziosa in innumerevoli occasioni.
Le problematiche possono sorgere per il fatto che il web è, ovviamente, un “mare magnum” in cui chiunque può scrivere ciò che desidera, e anche siti web all’apparenza validi possono in realtà proporre dei contenuti che hanno ben poco di veritiero.
Questo, ovviamente, è un problema di carattere generale, che va chiaramente ad assumere una rilevanza molto particolare laddove si parli di tematiche mediche: sono tantissime le persone che, magari per ingenuità o per una scarsa cultura, non sono in grado di distinguere le fonti affidabili da quelle che non lo sono affatto.
Rispetto ad alcuni anni addietro il livello medio di alfabetizzazione digitale di chi naviga online è certamente cresciuto, anche perché si è molto parlato delle cosiddette “fake news” e di quanto di negativo esse possano comportare, ma sono ancora tanti gli utenti che darebbero per buone delle notizie mediche che hanno in realtà ben poco fondamento.
Senza addentrarci oltremodo in un discorso estremamente ampio, possiamo affermare che per fruire in modo corretto delle informazioni mediche online è necessario considerare sempre due importanti capisaldi.
Anzitutto, è fondamentale selezionare fonti affidabili e qualificate. Tra i principali portali italiani dedicati all’informazione sanitaria si distingue www.medicitalia.it, una piattaforma autorevole in cui tutti i contenuti sono redatti da professionisti della salute regolarmente iscritti all’Ordine dei Medici. Oltre a ospitare articoli informativi su centinaia di tematiche cliniche, il sito offre un servizio interattivo che consente agli utenti di porre quesiti direttamente agli specialisti, ricevendo risposte personalizzate e certificate. Questo modello di divulgazione medica, che unisce accuratezza, trasparenza e dialogo con l’utente, rappresenta un esempio virtuoso di come il web possa supportare — e non sostituire — la relazione medico-paziente. In un contesto digitale in cui le fonti non verificate sono numerose, affidarsi a spazi come Medicitalia è una garanzia di serietà e tutela della salute pubblica.
Inoltre, deve essere chiaro che l’informazione medica non ha nulla a che vedere con le diagnosi e le prescrizioni di terapie, attività che, ovviamente, possono essere compiute solo da un medico dopo un’attenta analisi dello specifico caso clinico.
Ciò che non va assolutamente fatto, dunque, è giungere autonomamente a delle conclusioni relative alla propria condizione sulla base di quanto si è letto.
Rispetto ai contenuti individuabili in rete, l’intelligenza artificiale può rivelarsi uno strumento ancora più pericoloso, laddove utilizzato in modo improprio.
Se, come detto, nel web i contenuti autorevoli sono collocati in siti Internet affidabili e sono regolarmente firmati dai loro autori, nell’AI non vi è alcun filtro: lo strumento rielabora grandi quantità di informazioni e le propone all’utente, il quale ha ben pochi modi di valutarne l’origine.
Non solo: l’intelligenza artificiale, proprio perché non è un contenuto “statico”, può sbilanciarsi in opinioni anche su casi specifici, su eventuali sintomi che un utente dovesse descrivere, e ciò rende ancor più elevata la possibilità che qualcuno possa ritenere che questo strumento possa essere considerato sostitutivo del parere di un medico.
Dovrebbe essere superfluo sottolineare che questo è un rischio enorme per molteplici ragioni: le informazioni fornite all’AI potrebbero essere inesatte o parziali, non vi è nessuna analisi dello stato di salute reale della persona, l’analisi del contesto clinico e della storia del paziente non può essere esaustiva, e si potrebbero fare mille esempi ancora.
La tecnologia corre, lo sappiamo bene, ma il diffondersi dell’intelligenza artificiale sta realmente battendo ogni record, è dunque molto importante diffondere una cultura di utilizzo consapevole di tali strumenti, soprattutto se si parla della necessità di rispondere ad esigenze così delicate come quelle mediche.
È doveroso sottolineare, ad ogni modo, che intelligenza artificiale e medicina non devono essere considerati due mondi separati, anzi un uso idoneo di questi strumenti potrà senz’altro essere di supporto ai professionisti del settore.
Già oggi, ad esempio, l’uso dell’AI in ambito medico è stato sperimentato per l’elaborazione e l’analisi di grandi quantità di dati, ma certamente nessun utente potrà mai sbilanciarsi in “autodiagnosi” dopo aver inviato un semplice messaggio nel web.
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