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Solidarietà

L’amore che cura, la Nida Onlus e The Dark Side of Naples per i piccoli pazienti del Monaldi

Nei luoghi dove il cuore è fragile, la gentilezza è la medicina più potente

L’amore che cura, la Nida Onlus e The Dark Side of Naples per i piccoli pazienti del Monaldi

C’è un modo silenzioso, ma potente, di entrare in un ospedale: è quello che non porta solo camici bianchi e strumenti medici, ma sorrisi, speranza e calore umano. È il modo della Nazionale Italiana dell’Amicizia – Nida Onlus Campania, che ha trasformato una mattina qualunque in un’esplosione di luce e fantasia, per i piccoli pazienti dei reparti di Cardiologia e Cardiochirurgia dell’ospedale Monaldi di Napoli.

Una mattinata “intergalattica”, come l’hanno chiamata, perché a varcare le soglie dei corridoi non sono stati solo volontari, ma veri e propri “ambasciatori di allegria”, arrivati da una galassia lontana fatta di empatia, generosità e solidarietà. A guidare questa spedizione del cuore, l’instancabile referente per la Campania, Chiara Migliaccio, che con passione e dedizione ha reso possibile ogni dettaglio di un'iniziativa che resterà scolpita nella memoria dei piccoli ricoverati e delle loro famiglie.

Al suo fianco, altre nuove stelle brillano nel firmamento della solidarietà: Marco “Vader” Montella, presidente dell’associazione The Dark Side of Naples, e il vicepresidente Daniele “El Pocho” Giorgio, con i loro compagni di avventura, che hanno accolto con entusiasmo l’invito a diventare soci Nida Campania. Uniti, hanno dato vita a un gesto che è andato ben oltre l’intrattenimento, trasformandosi in autentica cura dell’anima.

I bambini, fragili eroi silenziosi di battaglie troppo grandi per la loro età, hanno ricevuto non solo doni simbolici “dallo spazio”, ma soprattutto affetto tangibile, fatto di sguardi complici, giochi, fotografie, risate sincere. In quell’atmosfera sospesa tra realtà e sogno, il dolore si è dissolto, lasciando spazio a una dolcezza fatta di meraviglia e stupore.

«Ringrazio di cuore l’Azienda Ospedaliera dei Colli e in particolare la dottoressa Pipola e tutto lo staff medico per l’accoglienza e la straordinaria sinergia che ogni volta ritroviamo con i pazienti - ha dichiarato Chiara Migliaccio - un plauso va anche alla professionalità delle guardie giurate, sempre attente e partecipi. Ancora una volta, ciò che nasce da una passione diventa volontariato vero, concreto, gratificante».

In una mattina, tra le corsie che custodiscono i battiti più delicati, si è creata una catena invisibile che ha unito i cuori dei piccoli pazienti a quelli dei volontari. Un legame silenzioso, ma potentissimo, come solo l’amore sa essere. L’amore che si fa gesto. Che stringe mani tremanti. Che rassicura con un sorriso. Che non ha bisogno di parole per farsi sentire.

In quella carezza inattesa, in quella visita inaspettata, in quel dono semplice ma carico di significato, si è compiuto il miracolo della tenerezza. Perché nei luoghi dove il cuore è fragile, la gentilezza è la medicina più potente. E la Nida Onlus, ancora una volta, lo ha dimostrato: dove c’è umanità, c’è speranza.

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