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Napoli ospita l’11th International Conference on Social Science Methodology

Dal 22 al 25 settembre 2025 oltre 500 ricercatori da 40 Paesi parteciperanno all’11th International Conference on Social Science Methodology, promossa dall’ISA e organizzata dal Dipartimento di Scienze Sociali della Federico II di Napoli

Napoli ospita l’11th International Conference on Social Science Methodology

Dal 22 al 25 settembre 2025, il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Napoli Federico II accoglierà studiose e studiosi da tutto il mondo per un confronto sui metodi e sull’innovazione nelle scienze sociali.

Napoli si prepara a diventare capitale internazionale della ricerca metodologica nelle scienze sociali. In quelle date, infatti, il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II ospiterà l’11th International Conference on Social Science Methodology (11ICSSM), promossa dal Research Committee on Logic and Methodology (RC33) dell’International Sociological Association (ISA).

L’appuntamento, di rilievo mondiale, riunirà oltre 500 ricercatrici e ricercatori provenienti da più di quaranta Paesi.

Innovazione e prospettive della ricerca

Al centro dei lavori ci saranno le più recenti innovazioni metodologiche, le sfide epistemologiche e le prospettive della ricerca in un contesto segnato dalla digitalizzazione e dalle nuove pratiche scientifiche.

«Napoli si conferma luogo privilegiato di dibattito sul metodo delle scienze sociali – afferma Enrica Amaturo, keynote speaker e già presidente AIS –. La nostra scuola di metodologia, che ho l’onore di avere avviato, è oramai conosciuta e riconosciuta in tutto il mondo per l’innovazione delle tecniche e l’attenzione alle cornici epistemologiche di riferimento».

Il programma si articolerà in sessioni plenarie, panel tematici, workshop e attività di formazione avanzata, con particolare attenzione a giovani studiosi e dottorandi.

L’obiettivo è stimolare un dialogo tra tradizione e innovazione metodologica, valorizzando la pluralità degli approcci e la loro capacità di adattarsi a società in rapida trasformazione.

Il valore per il Dipartimento e la città

In questa prospettiva, la direttrice del Dipartimento, Gambardella, sottolinea come:
«L’aver portato la conferenza qui è uno dei principali risultati dell’intenso processo di internazionalizzazione che è stato avviato in dipartimento – anche grazie al riconoscimento di dipartimento di eccellenza – e che sta dando i suoi frutti in termini di attrattività di nuove risorse dall’estero e di fondi internazionali per la ricerca».

La portata dell’evento non si misura soltanto nel numero dei partecipanti, ma anche nel prestigio dei relatori e nella capacità di fare rete tra istituzioni accademiche, centri di ricerca e giovani studiosi.

Per la città di Napoli rappresenta un’occasione per mettere in luce il ruolo crescente dell’ateneo federiciano nello scenario internazionale, confermandone la vocazione all’apertura e allo scambio di saperi.

La conferenza offrirà inoltre l’opportunità di valorizzare le competenze locali e di inserirle in un circuito globale, generando nuove collaborazioni e progetti di ricerca comuni.

Keynote speakers di rilievo internazionale

  • Enrica Amaturo (Università di Napoli, già presidente AIS)

  • Nina Baur (TU Berlin, già direttrice del Global Center of Spatial Methods for Urban Sustainability)

  • Juan Piovani (Universidad Nacional de La Plata, principal researcher CONICET, Argentina)

  • Mike Savage (London School of Economics, International Inequalities Institute)

  • Vera Toepoel (Statistics Netherlands, già presidente RC33 ed ESRA)

  • Sophie Woodward (University of Manchester, vicedirettrice NCRM)

Le lezioni magistrali offriranno una panoramica aggiornata sulle principali sfide teoriche ed empiriche della ricerca contemporanea.

Un confronto all’insegna del pluralismo

Un confronto che, come evidenzia Aragona, presidente del Comitato organizzatore e segretario RC33, sarà guidato da un principio chiave:

«*Questa edizione della conferenza – che torna in presenza dopo l’ultima di Leicester del 2016, in quanto l’edizione del 2020 a causa del Covid si tenne on-line – è stata costruita all’insegna di un unico obiettivo: pluralismo.

In un’epoca di pensiero unico, o contrapposto, abbiamo scelto di non identificare un tema preciso, ma di dare conto dell’incredibilmente ricco panorama di metodi e tecniche della ricerca sociale. Lasciando spazio a un dibattito aperto e privo di pregiudizi, si è voluto valorizzare la capacità di ogni metodo di cogliere i diversi aspetti delle nostre società, che vivono cambiamenti rapidi e radicali, sotto la spinta dei conflitti, della trasformazione digitale e dell’esacerbarsi delle disuguaglianze, anche climatiche, che ci obbligano ad un ripensamento dei nostri dispositivi di ricerca e analisi*».

Napoli capitale della metodologia

Con la scelta di Napoli come sede, l’11ICSSM non solo ribadisce la centralità della città e del suo ateneo nel panorama scientifico, ma contribuisce a rafforzare l’immagine di una comunità accademica in dialogo con il mondo.

La conferenza diventa così non solo un momento di confronto scientifico, ma anche un’occasione di apertura culturale e di crescita per l’intero territorio.

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