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La fiera

Slow Food Campania a Cheese 2025 con il sapere dei contadini e l'arte dei casari

Una regione che si lascia gustare, ma che soprattutto si fa raccontare

 Slow Food Campania a Cheese 2025 con il sapere dei contadini e l'arte dei casari

A Bra, nell'ambito di “Cheese 2025”, la Campania porterà con sé non solo i suoi formaggi a latte crudo, ma un intero universo di storie, saperi e paesaggi. Grazie a Slow Food Campania, in sinergia con la Regione, il padiglione dedicato ai “custodi delle aree interne” diventa un luogo d’incontro dove l’arte antica dei casari si intreccia con la sapienza dei contadini, custodi di una biodiversità che è al tempo stesso memoria e futuro. Camminando tra i banchi dello stand, non si incontra soltanto il gusto: si respira un’idea di comunità.

Lo ricorda con forza Patrizia Spigno, presidente di Slow Food Campania, sottolineando come questa partecipazione non rappresenti soltanto un’occasione di vetrina, ma un laboratorio vivo in cui le eccellenze non si limitano a nutrire, bensì diventano motori di coesione, di sviluppo sostenibile e di innovazione sociale.

Una prospettiva che ribalta l’immagine della Campania legata esclusivamente all’opulenza delle sue tavole e ne restituisce invece la dimensione più autentica, quella delle aree interne, dove l’agricoltura eroica continua a plasmare paesaggi e coscienze.

L’apertura dello stand, il 19 settembre, è stato il primo passo di un viaggio che fino al 22 settembre unirà presìdi storici e sapori meno conosciuti, come l’Antico Aglio dell’Ufita, il Pomodorino del Piennolo o le Olive caiazzane. Da lì prenderà vita un calendario ricco di appuntamenti che, giorno dopo giorno, condurrà i visitatori in una trama di racconti, degustazioni e riflessioni.

Dai formaggi conservati tra foglie e riti pastorali alla sensualità del connubio tra latticini freschi e pomodori vulcanici, dalle discussioni sui nuovi strumenti di tutela per i contadini fino alla scoperta di un miele dei prati del Matese che profuma di montagna, ogni incontro sarà una piccola epifania di gusto e conoscenza.

L’esperienza sensoriale non si limiterà ai calici e ai piatti. Accanto alle degustazioni guidate, i casari offriranno dimostrazioni di filatura, restituendo al pubblico il gesto antico delle mani che trasformano il latte in pasta filata, un rito che conserva la sua forza evocativa e che ancora oggi racconta la nascita quotidiana della mozzarella.

I soci e le volontarie di Slow Food Campania accompagneranno i visitatori come narratori discreti, rendendo ogni assaggio un dialogo diretto tra chi produce e chi scopre. In questo mosaico di sapori, la Campania si presenta non solo come terra di eccellenze, ma come un organismo vivo, capace di difendere la sua identità e allo stesso tempo di reinventarla.

A Cheese 2025, i suoi casari e contadini non porteranno soltanto formaggi e prodotti: porteranno un’idea di civiltà alimentare, fatta di equilibrio tra uomo e natura, di resilienza e di passione. Una Campania che si lascia gustare, certo, ma che soprattutto si fa raccontare.

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