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l'iniziativa
03 Ottobre 2025 - 16:45
La “Colonna Spezzata” di Luigi Grossi ritorna all’ingresso del Palazzo del Governo per commemorare tutti i caduti sul suolo napoletano che si sono immolati per la liberazione dal nazifascismo in occasione delle Quattro Giornate di Napoli 27-30 settembre 1943. L’istallazione del Grossi è posta all’ingresso della Prefettura di Napoli accanto alla lapide commemorativa dedicata a Francesco Selvaggi, amico ospitale dei cattolici napoletani durante la clandestina lotta antifascista e primo Prefetto della Napoli liberata.
La “Colonna Spezzata”, istallazione commemorativa dell’artista Luigi Grossi per le Quattro Giornate di Napoli esprime una ferita sempre viva nel cuore della Città, quella dei caduti.
E non solo quelli in mare, cui ci richiama l’omonima Colonna situata in via Partenope, fonte d’ispirazione per l’artista.
L’istallazione di Luigi Grossi vuole essere un “Angelo della Memoria” che, con il suo battito d’ali, ravviva il ricordo dei caduti sul suolo napoletano. La colonna sostiene il peso della memoria non solo di coloro che si sono sacrificati per la liberazione dal nazifascismo durante le Quattro Giornate di Napoli tra il 27 e il 30 settembre 1943 ma, in un abbraccio fraterno, accoglie le vittime di ogni tempo e di ogni dove. Acefala e senza volto come sarebbe la storia senza memoria. Una nube avvolge la Colonna pronta a irrorare con il suo pianto la freschezza delle coscienze. La Colonna Spezzata è un monito a “Non dimenticare”, ieri come oggi, le vite spezzate sotto il peso della storia: chi per Amor di Patria, nella speranza di un futuro migliore; chi il futuro non lo vedrà mai perché vittima di genocidi, dettati solo da sete di potere. Unica speranza: la funzione redentrice della Memoria.
Luigi Grossi è nato nel 1949 a Napoli, appena dodicenne è andato a bottega presso lo zio Sassone Corsi, uno dei primi bottegai dei Quartieri Spagnoli, imparando da quest’ultimo l’antica arte della doratura e della lavorazione delle cornici.
Prelevato dalla strada e salvato dallo zio da condizioni di disagio sociale in una Napoli degli anni ’60 l’artigianato è stato per Grossi un’ancora di salvezza.
Poi l’artigiano ha iniziato a frequentare le gallerie d’arte e sono iniziati i primi incontri con gli artisti, a partire dai quali , si è accesa in Grossi la sacra fiamma dell’Arte.
Così è iniziata nel 1975 la sua formazione artistica legata a personaggi del calibro di Notte, Chiancone, Brancaccio e Montefusco; in particolar modo, Raffaele Lippi ha lasciato in lui una traccia indelebile.
Il Grossi si è imposto all’attenzione del pubblico e della critica nel 1999 con la mostra “Quando il pensiero si fa messaggio” presso la Galleria La Gioconda di Napoli.
Alcune tra le sue opere sono esposte presso le sedi della Banca d’Italia a Napoli, al Consiglio Regionale della Campania, a Villa Campolieto ad Ercolano, al Caffè Greco di Roma, al Museo d’Arte Moderna Palizzi ed al Museo d’Arte Religiosa Contemporanea ARCA nel Complesso Monumentale di S. Maria la Nova a Napoli. Diverse le mostre personali tra cui si citano: Vibrazioni Materiche presso Castel Nuovo di Napoli nel 2005, In principio era la linea presso il Palazzo Reale di Napoli nel 2008, Essenza personale a Villa Macrina di Torre del Greco nel 2009, La stanza di Emily Dickinson al Museo Correale di Terranova a Sorrento nel 2013 e Le Radici del Reale alla Reggia di Caserta nel 2015.
Tra le sue ultime esposizioni ricordiamo “Nei Colori il Vangelo” che nel 2023 ha inaugurato il MOPA a Frattamaggiore, “Esplosione d’artista” nel 2025 presso Villa Bruno a San Giorgio a Cremano e la sua “Regina di Oropa” che è diventata Madonna Pellegrina per le Basiliche di Napoli che fa di Grossi un esponente dell’Arte Sacra Contemporanea.
Ora presso il Palazzo della Prefettura il Grossi ripropone la sua “Colonna Spezzata” in occasione delle Quattro giornate per commemorare i caduti di ogni tempo e di ogni dove.
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