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l'evento
16 Ottobre 2025 - 10:42
Con il patrocinio morale del Comune di Napoli, sabato 18 ottobre 2025 alle ore 11, il Complesso Monumentale dell’Annunziata aprirà le porte al finissage della mostra “Pixel e Penombra - L’alchimia dell’onirico e del sacro”, ideata dalla digital artist Mila Maraniello. A concludere il percorso espositivo, nello storico scenario del Salone delle Colonne, si terrà la performance partecipativa “Imponderabilia | Give Peace a Chance”, realizzata da Slobodanka Ciric e dalla stessa Maraniello.
In questo intervento performativo, le due artiste evocano la storica azione di Marina Abramović e Ulay per trasformarla in una riflessione sul presente, sul senso del conflitto e sul potere salvifico dell’arte. Davanti all’ingresso dello spazio espositivo, Ciric e Maraniello si dispongono come due presenze complementari e opposte: la prima, avvolta nel nero, reca con sé la memoria del dolore, il lutto, la materia oscura della guerra; la seconda, nel bianco, incarna la trasparenza della rinascita, la possibilità della pace. Chi vorrà accedere alla mostra dovrà attraversare la soglia viva dei loro corpi, compiendo un gesto semplice ma denso di significato.
L’attraversamento diventa così rito e testimonianza, un varco simbolico tra la disperazione e la speranza, un’esperienza intima che costringe ciascuno a confrontarsi con la fragilità del proprio tempo. L’opera si compie non nel gesto delle artiste, ma nel coinvolgimento del pubblico, chiamato a divenire parte del linguaggio stesso della performance. È un invito a sostare nel confine, a riconoscere la vulnerabilità come possibilità di conoscenza.
In “Imponderabilia”, l’arte si svincola dall’estetica per ritrovare la sua dimensione sacrale: quella del corpo come strumento di verità. Il silenzio delle due figure, il contrasto tra la luce e l’ombra, tra l’abito bianco e quello nero, non descrivono solo una dicotomia visiva ma un’intera cosmologia umana, in cui il male e il bene, la distruzione e la rinascita, continuano a guardarsi negli occhi. Così, il finissage di “Pixel e Penombra” non si limita a chiudere un percorso, ma lo trasfigura in atto meditativo. Il concetto stesso di “alchimia dell’onirico e del sacro” trova la sua più alta espressione in questa soglia che unisce la materia e lo spirito, il visibile e l’invisibile. E forse, nel breve spazio tra le due presenze, tra il nero del lutto e il bianco della speranza, l’arte compie ancora una volta il suo miracolo più antico: insegnarci che ogni attraversamento è un ritorno alla pace.
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