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Enogastronomia
07 Novembre 2025 - 11:35
Carlo Gargiulo e Angela Caliendo
C’è un filo sottile, aromatico e profondo, che lega passato, presente e futuro nell’universo dell’Amaro Don Carlo. Un filo che si dipana tra le mani e la visione di Angela Caliendo e Carlo Gargiulo, custodi di un sapere antico e al tempo stesso proiettato verso la modernità.
Da quell’idea, nata all’interno dell’Enoteca Gargiulo, fondata nel 1966 da Vito Gargiulo a Eboli in via San Berardino e trasferita dal 1989 nell’attuale sede di Viale Amendola, ha preso vita un progetto che oggi racconta non solo un liquore, ma una filosofia.
Quando Angela e Carlo hanno raccolto l’eredità familiare, hanno saputo donarle un’anima nuova, portando la storica realtà ebolitana verso orizzonti più ampi.
Con la loro passione, la ricerca costante e la volontà di aggiornarsi, basti pensare ai recenti corsi di specializzazione a Bologna per diventare assaggiatori esperti di amari, hanno trasformato la tradizione in una continua evoluzione, innestando nel marchio Gargiulo Coloniali un dinamismo raro nel mondo dell’enogastronomia artigianale.
Tra le molte eccellenze che portano la loro firma, l’Amaro Don Carlo rappresenta senza dubbio il vertice di un percorso di dedizione e creatività. Nato nel 1994 dall’intuito di Angela Caliendo, dopo lunghi esperimenti e innumerevoli prove di infusione, il liquore prende forma da una ricetta che armonizza il mallo di noce (60%) con un insieme calibrato di erbe e spezie.
Un equilibrio alchemico che, dal 2020, continua a conquistare riconoscimenti nazionali e internazionali. Collegandosi profondamente alla notte di San Giovanni, il 24 giugno, quando si raccolgono i teneri malli di noce, gli stessi vengono lasciati a macerare per quaranta giorni insieme all’alcol e agli altri ingredienti, raggiungendo infine i 30 gradi alcolici.
Ne nasce un distillato di emozioni: un profumo che evoca boschi e memorie, un gusto che si muove tra toni amari e carezzevoli, simbolo di un tempo che non si dimentica. Ma ciò che rende unico l’Amaro Don Carlo non è soltanto la sua formula, bensì l’anima che lo anima: la passione, il lavoro quotidiano, i sacrifici e l’amore di due artigiani del gusto che hanno saputo trasformare un liquore in un simbolo di identità.
È un fine pasto elegante e raffinato, un liquore da meditazione, un ingrediente prezioso per la **mixology contemporanea**, ma anche un complice sorprendente in cucina, capace di dare profondità e sfumature aromatiche a piatti d’autore.
Ad arricchire la linea degli amari firmati Gargiulo Coloniali, vi è il raffinato Amaro Don Carlo Chocolate, frutto di un incontro seducente tra cacao e spezie immortalato da una ricetta di famiglia del 1966. Con i suoi 15% Vol., si distingue per il profumo intenso di cioccolato e per la morbidezza di un gusto dove le note speziate si fondono in equilibrio con la rotondità del cacao.
Ideale da degustare liscio, freddo o come base per cocktail dallo spirito elegante e moderno. Nel 2016, anno del cinquantesimo anniversario dell’Enoteca Gargiulo, l’inserimento dell’Amaro Don Carlo nel “Golosario” di Paolo Massobrio ha sancito il riconoscimento ufficiale di una storia d’eccellenza.
E il percorso di successi non si è fermato: lo scorso settembre, nell’ambito della dodicesima edizione del Premio Ritratti di Territorio ideato dalla giornalista Nunzia Gargano, a Pagani, Carlo Gargiulo e Angela Caliendo hanno ricevuto il prestigioso Ritratti di Territorio Food Award “Alfonso Pepe” 2025.
Un premio che non è soltanto un traguardo, ma la conferma di un cammino fatto di autenticità, cultura del gusto e rispetto per il territorio. Perché, in fondo, ogni goccia di Amaro Don Carlo non è solo un sorso, ma un racconto: quello di una terra generosa, di una famiglia visionaria e di un amore senza tempo per l’arte liquida delle erbe.
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