Un'alleanza nel segno della musica e del merito nel cuore del centro storico

Il Rotary Club Napoli e il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per l’istituzione di una o più borse di studio destinate agli allievi diplomandi più meritevoli dell’Istituto, in vista del bicentenario del Conservatorio. L’iniziativa porta un titolo che è già una dichiarazione di intenti: “Il RC Napoli per il Conservatorio di S. Pietro a Majella presidio di arte, cultura e musica nel centro storico di Napoli, all’alba dei suoi 200 anni di vita.”
A firmare l’accordo, nella sede del Conservatorio, sono stati il presidente del Rotary Club Napoli, prof. ing. Domenico Salierno, e la presidente del CdA del San Pietro a Majella, dott.ssa Carla Ciccarelli.
Secondo quanto deliberato dal Consiglio Direttivo del Rotary, per l’anno accademico 2025/2026 è stato stanziato un fondo di 1000 euro per una o più borse di studio, da assegnare entro maggio 2026 a studenti particolarmente meritevoli che avranno concluso il loro corso di studi. Nella stessa seduta il Direttivo ha espresso all’unanimità - con il voto favorevole anche del presidente incoming per l’annata 2026–27 - la volontà di proseguire l’iniziativa anche nel successivo anno accademico, con l’auspicio di renderla strutturale.
«In una città che ha fatto della musica uno dei suoi linguaggi più alti, sostenere i giovani che scelgono questa strada è un modo concreto di prendersi cura del futuro di Napoli» sottolinea Domenico Salierno. «Con questa borsa di studio il Rotary Club Napoli non fa solo beneficenza, ma investe sul merito e sull’eccellenza formativa del San Pietro a Majella».
Sulla stessa linea la presidente del Conservatorio, Carla Ciccarelli: «Il nostro Istituto è, da quasi due secoli, un presidio di cultura e di formazione artistica. Ogni studente che arriva al diploma porta con sé anni di studio intenso, spesso sostenuto da famiglie che fanno sacrifici importanti. Sapere che la società civile, attraverso il Rotary, sceglie di affiancarci in questo percorso è un segnale importante per la comunità del Conservatorio».
Il protocollo prevede la costituzione di una commissione permanente che avrà il compito di studiare il bando, verificare i curricula, esaminare le candidature e individuare i vincitori. Ne faranno parte, come indicato nell’intesa, il Sovrintendente della Fondazione Teatro di San Carlo, maestro Fulvio Adamo Macciardi, in qualità di presidente onorario, la presidente del CdA Carla Ciccarelli, il direttore del Conservatorio maestro Gaetano Panariello, il presidente del Rotary Domenico Salierno e la dott.ssa Federica Castaldo, indicata nel protocollo insieme a Salierno tra gli ideatori dell’iniziativa. Dall’anno accademico 2026–27 entrerà di diritto in commissione anche il presidente pro tempore del Rotary Club Napoli.
«Premiare un giovane alla fine del suo percorso di studi significa riconoscere anni di lavoro, disciplina e dedizione» osserva il direttore Gaetano Panariello. «Il sostegno di una realtà come il Rotary aggiunge valore a questo riconoscimento e rafforza il legame tra il Conservatorio e la città».
La dott.ssa Federica Castaldo, coinvolta nella commissione fin dalla fase ideativa, sottolinea il senso del progetto: «L’obiettivo è semplice e ambizioso allo stesso tempo: accompagnare i ragazzi nel momento in cui il Conservatorio si apre sul mondo e il mondo si apre su di loro. Una borsa di studio può diventare un piccolo ma decisivo incoraggiamento».
Il protocollo ha validità biennale, per gli anni accademici 2025/2026 e 2026/2027, con la possibilità di rinnovo “onde rendere strutturale l’iniziativa”, come recita il testo. La commissione si riunirà a partire da marzo di ogni anno accademico per la selezione dei candidati, e la consegna delle borse avverrà entro il mese di maggio, durante un concerto nella Sala Scarlatti, in cui i vincitori si esibiranno.
«Guardiamo al bicentenario non solo come a una ricorrenza - conclude Ciccarelli - ma come a un’occasione per rilanciare il ruolo del Conservatorio nel tessuto culturale della città. Farlo mettendo al centro gli studenti è il modo migliore per restare fedeli alla nostra storia».