“Verdace” accusa subito i nuovi capi dello spaccio

NAPOLI. Quello reso il giorno di San Valentino non è stato l’unico interrogatorio al quale Giuseppe Veneruso si è sottoposto. L’ormai ex ras di stanza a Volla è stato infatti ascoltato dagli inquirenti della Procura antimafia anche in altre due occasioni, il 2 marzo e il 6 marzo scorsi, dunque pochissimi giorni fa, e proprio in occasione dell’ultimo incontro ha fornito un lungo elenco di nomi di sodali e cifre che la dicono lunga su quale fosse la portata del suo business. Il neo pentito si è in questo focalizzato soprattutto sui rapporti con il gruppo di Bruno Mascitelli “’o canotto”: «La droga di cui all’ordinanza per la quale sono detenuto che abbiamo acquistato da Bruno Piacente (nella foto a sinistra, ndr) per la somma di 32mila euro l’abbiamo consegnata a omissis che avrebbe dovuto consegnarla a omissis. Voglio dire che omissis aveva già dato il denaro a Salvatore Daniele (nella foto a destra, ndr) per l’acquisto dello stupefacente. Io mi sono recato a casa di Salvatore Daniele che mi ha consegnato la somma di 32mila euro che, poi, ho portato a Bruno Piacente per acquistare lo stupefacente che poi io stesso ho consegnato a omissis». E ancora: «È stato Salvatore Daniele a dirmi che questa droga era del omissis Preciso che quando nelle intercettazioni dico a mia moglie di avere guadagnato 800 euro si tratta del mio compenso per il passaggio di mano della droga omissis... dove c’era anche un’ulteriore piazza di Ciro Piccolino che oltre a gestire la piazza presso la sua abitazione, aveva anche un punto di riferimento nel Conocal». Quanto a Giuseppe Daniele, altro arrestato nel blitz del 25 ottobre scorso: «Era il padre a gestirlo. In mia presenza non ha mai fatto compravendite. Posso dire che Giuseppe Daniele gestiva la sala scommesse a Volla di Ciro “’o piccolino”.Voglio precisare che con me ha gestito la consegna di una somma di denaro di 8mila euro che il padre mi aveva detto di recuperare dal figlio per consentirmi l’acquisto di sostanza stupefacente».