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Invasione di meduse nel Golfo, «Colpa della pesca esagerata»

Invasione di meduse nel Golfo, «Colpa della pesca esagerata»

NAPOLI. Il sole è finalmente arrivato ma le giornate a mare, in molte spiagge, sono ancora da rimandare. Il golfo, infatti, è invaso delle meduse. Chi nei giorni scorsi ha provato ad andare al mare ha trovato una brutta sorpresa. In altri ci hanno rinunciato prima grazie ai post su Facebook di “Csi Gaiola Onlus” che ha mostrato il mare colorato di rosa a causa delle tantissime meduse che hanno invaso il golfo. La questione non riguarda certo solo la Gaiola. «Sia il golfo di Napoli che quello di Salerno sono interamente interessati dalla presenza delle meduse. Abbiamo segnalazioni da Positano, Capri, Nerano, Massalubrense e Napoli», spiega la delegata al Mare del Comune Daniela Villani. La responsabile della protezione delle acque napoletane di Palazzo San Giacomo è in contatto costante con la stazione zoologica Anton Dohrn, un’eccellenza a livello mondiale che permette alla città di conoscere e proteggere meglio il mare napoletano. «Si tratta di meduse della specie “Pelagia noctiluca”, presenti da secoli nelle acque del golfo napoletano», spiega al “Roma” Ferdinando Boerio, presidente della fondazione Anton Dohrn e ordinario di Biologia all’Università Federico II di Napoli. «

Professore, a cosa è dovuta questa invasione di meduse?
«Questa specie di meduse passa l’inverno nel mare profondo. Il Golfo di Napoli è interessato da diversi canyon sottomarini: uno di Cuma poi c’è l’ “ammontatura” di Pozzuoli dove ci sono due canyon che collegano la costa con il fondo. Ogni tanto capitano queste correnti che riportano su animali che vivono sul fondo. È lo stesso fenomeno che qualche tempo fa portò sulla costa di Ischia tantissimi gamberetti».

È una specie di meduse pericolosa? 
«È molto urticante, è bene evitarle. Hanno dei tentacoli molto lunghi che arrivano fino ai sei metri quindi anche se sembrano lontane possono raggiungere gli uomini e restare irritati. Oltre il fastidio, però, il veleno che viene iniettato da queste meduse non è assolutamente pericoloso». 

È un fenomeno che dura solitamente molto nel tempo o andranno via?
«Sono meduse abbastanza grandi e mature sessualmente che si riproducono e muoiono. Restano così delle piccole medusine che mangiano piccoli crostacei, diventano più grandi e in inverno tornano nel mare profondo per poi risalire in primavera. Quelle morte presto spariranno mentre i loro figli non resteranno nel golfo di Napoli ma saranno portate via dalle correnti e andranno a pungere qualcun altro». 

Nella credenza popolare le meduse sono presenti nelle acque pulite. È vero o no?
«È una consolazione che si è creata per il fastidio provocato dalle meduse. È come quando si pesta una cacca e si dice che porta fortuna...». 

È vero, invece, che questo aumento è dovuto anche alla scarsa presenza di tartarughe?
«No, anzi. Le tartarughe ci sono e sono in aumento proprio perché ci sono sempre più meduse. Ma non solo a Napoli in questi giorni, è un fenomeno che riguarda tutti mari. 

Quali sono le cause di questo aumento?
«Abbiamo esagerato nella pesca. Le meduse mangiano dei piccoli crostacei che sono il cibo delle larve dei pesci. Se nel mare, a causa delle pesca eccessiva, ci sono meno pesci, ci sono anche meno larve di pesci e quindi più cibo per le meduse. La sovrapesca sta dando possibilità di crescita alle meduse. Per questo sono aumentate anche le tartarughe che mangiano le meduse. Infatti ora c’è un allarme per la pesca massiccia delle tartarughe che dobbiamo proteggere perché sono un calmiere per le meduse e la stazione zoologica se ne occupa con un centro sul recupero delle tartarughe marine a Portici. Queste meduse sono il segno che non stiamo facendo del bene al nostro mare. Ci saranno meno meduse quando ci saranno più pesci».

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