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Tac ai calchi degli Scavi di Pompei: la morte rivela la vita

Tac ai calchi degli Scavi di Pompei: la morte rivela la vita

A 2000 anni dalla strage dell'eruzione del Vesuvio, le ultime scoperte di una equipe di studiosi della Soprintendenza

POMPEI. Morirono per un'onda di calore di 500 gradi, che emanò il Vesuvio durante l'eruzione del 79 dopo Cristo. Poi i loro corpi furono coperti da cenere e lapilli. Assunsero posizioni che rivelano la sofferenza della morte improvvisa e terribile che li sorprese mentre lavoravano,giocavano, fuggivano. Dai calchi ricavati nelle "impronte" lasciate sotto la cenere da quelle vittime di 2000 anni fa, ora possiamo ricavare tantissime informazioni. Denti perfetti, frutto di un'alimentazione sana, con pochi zuccheri, ma in parte consumati dall'uso improprio di tagliare o spezzare oggetti con la forza delle mandibole. Sono le prime rivelazioni della Tac (Tomografia assiale computerizzata multi strato) eseguita su una trentina di calchi delle vittime dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., alla quale sta lavorando una equipe di studiosi incaricati dalla Soprintendenza archeologica di Pompei.

''Uno dei problemi che abbiamo incontrato è la densità del gesso utilizzato per la tecnica del calcio - ha spiegato il Soprintendente Massimo Osanna - E' una densità simile alle ossa, ecco perché è stato necessario ricorrere alla tecnologia della Tac da 16 strati messa a disposizione dalla Philips Spa Healthcare''. Il progetto coinvolge archeologi, antropologi, radiologi, odontoiatri, e ingegneri per i rilievi scanner-laser. Lo scopo è di risalire alle abitudini di vita, all'occupazione, al ceto sociale del' 'uomo nascosto nel calco' e ha già rivelato, ad esempio, il danno subito dalle ossa dovuto all'eccessiva presenza di fluoro nelle falde acquifere vesuviane. Proprio come avviene oggi.
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