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“Genny la carogna” contro tutti: «Clan Sibillo, ecco chi comanda»

“Genny la carogna” contro tutti: «Clan Sibillo, ecco chi comanda»

NAPOLI. Sette nomi pesanti come macigni per chiudere definitiva il cerchio intorno alla “paranza dei bambini”. Dopo la recente decisione di passare dalla parte dello Stato, “Genny ’a carogna”, al secolo Gennaro De Tommaso, si conferma più che mai un fiume in piena. L’ex capo del gruppo ultrà dei Mastiffis ha infatti reso un lungo interrogatorio nel corso del quale ha indicato per filo e per segno l’organigramma del clan Sibillo di Forcella. Una deposizione-fiume, che parte dal riconoscimento del defunto babyboss Emanuele Sibillo e termina con quello dell’ultimo ras finito in manette, il rampollo Ciro Contini, nipote del capoclan Eduardo “’o romano”. Dopo le anticipazioni pubblicate due giorni fa dal “Roma”, ecco quindi gli inediti verbali dell’interrogatorio reso da De Tommaso il 20 marzo scorso innanzi al pubblico ministero della Dda, Francesco De Falco. Il primo esponente del clan Sibillo contro cui “’a carogna” punta il dito è Luca Capuano: «Si tratta di “’o cafone”. È un affiliato alla paranza e stava sempre con Emanuele Sibillo. Ho anche un fermo con lui mentre ci trovavamo al Borgo Sant’Antonio Abate insieme ad Antonio Napoletano e altre persone». Il 43enne collaboratore di giustizia fa a questo punto un “excursus” riconoscendo uno degli
affiliati allo storico clan rivale dei Sibillo, vale a dire il gruppo dei “capelloni” di via Oronzio Costa: «Massimo Amoroso faceva lo spacciatore della piazza di cocaina dei Buonerba». De Tommaso viene poi invitato a concentrarsi sul giovane ras che forse più di tutti è salito alla ribalta della cronaca nera negli ultimi mesi: «Ciro Continicamminava con “’o nannone”, l’ho visto qualche volta con
lui. In quell’occasione che eravamo al Borgo c’era anche lui e all’arrivo della polizia scappò insieme a “’o nannone”. Ha una parentela con i Contini». Sotto la lente di ingrandimento dell’ex capo dei Mastiffs finisce poi una delle figure di vertice del “sistema” di piazza San Gaetano, Antonio Napoletano “’o nannone”, 21 anni appena: «Dopo un anno o due dall’avvento dei Sibillo, comparve
I VERBALIIl pentito De Tommaso: «Facevo affari con Emanuele, era il terrore dei vicoli» “Genny ’a carogna” contro tutti: «Clan Sibillo, ecco chi comanda»
come affiliato. Ha una relazione con una parente di Emanuele Sibillo». De Tommaso riconosce quindi anche Giuseppe Gambardella: «Si tratta del cognato di “’o nannone”, anche lui fu fermato con me al Borgo Sant’Antonio Abate. Eravamo dentro a un palazzo all’interno del quale c’è il basso nel quale abita. Camminava con “’o nannone” dopo la morte di Emanuele Sibillo, di cui “’o
nannone” prese il posto». Quanto al babyboss Pasquale Sibillo: «È il fratello di Emanuele. Lui si occupava di droga, ma chi faceva i “guai” era Emanuele. Ho avuto rapporti con Emanuele per la droga, ma non con lui». Quanto al defunto Emanuele Sibillo, ucciso nel luglio 2015, De Tommaso non ha dubbi: «Era lui che comandava insieme a Manuel Brunetti. Era il terrore di tutti». 

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