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Stadio, il Napoli perde il San Paolo

Stadio, il Napoli perde il San Paolo

Il Comune non approva la delibera per mancanza del numero legale, scade la convenzione con la società sportiva. De Laurentiis: «È un cesso e me lo fanno strapagare, pronto ad giocare altrove»

NAPOLI. Manca il numero legale, salta il consiglio comunale sulla convenzione-ponte per il San Paolo. Da domani, il Calcio Napoli non avrà più uno stadio dove giocare - la proroga della convenzione, infatti, scade oggi -, ma dovrà affittare l'impianto di Fuorigrotta a giornata, come potrebbe fare un qualsiasi altro privato per una partita tra amici, anche se al club, in quanto squadra cittadina avrà la precedenza sulle altre richieste. 

Il patròn azzurro Aurelio De Laurentiis è incontenibile: «Il San Paolo? - attacca ai microfoni di Radio Kiss Kiss - Il Comune mi sta dando a disposizione un grande cesso. Mi hanno fatto strapagare lo stadio, ma me lo dovrebbero dare gratis. L'affitto che chiede il Comune è stratosferico, l'ha detto il Coni interpellato dal Comune per stabilire i parametri economici. È stato lo stesso Coni a ribaltare la questione. Loro non sanno più come fregare noi, ma significa fregare i tifosi napoletani e la povera gente che si sensibilizza su una partita di calcio. Come si fa ad essere sindaco e non capire certe cose? Qualora fosse vero- conclude il presidente del Napoli -, potrebbe anche essere mal interpretato. Ci siamo salutati ed abbracciati allo stadio l'altro giorno». 

Intanto, all'appello in aula per discutere la delibera rispondono solo 23 consiglieri su 48. Manca anche il sindaco Luigi de Magistris, assentatosi per un impegno. Non bastano, servivano almeno 25 voti. 

C’è, però, un piccolo cuscinetto di salvataggio: il Napoli giocherà la prossima partita casalinga tra 15 giorni ed il 7 ottobre è stata già fissata un’altra riunione del Consiglio Comunale. Al Comune sono ottimisti. La giunta de Magistris conta di approvare tutto entro ottobre. 

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