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“Danielino" condannato e liberato: «Voglio continuare a fare l'attore»

“Danielino" condannato e liberato: «Voglio continuare a fare l'attore»

NAPOLI. «Mi piace il teatro e vorrei continuare a fare l’attore». E alla domanda dei poliziotti del commissariato Scampia se non ritenesse contraddittorio il suo comportamento, “Danielino” ha risposto con un amaro sorriso sulle labbra: «mi servivano i soldi, ma voglio togliermi dalla strada». Ieri mattina, pur avendo più di una pendenza giudiziaria, il giudice monocratico non ha usato il pugno duro nei suoi confronti. Così Vincenzo Sacchettino, 21enne attore della serie di “Gomorra” che ha raccontato l’ascesa del personaggio “Ciro Di Marzio”, è tornato a casa nonostante la condanna a un anno di reclusione per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente. Pena sospesa in quanto formalmente incensurato.

IL PERSONAGGIO. Vincenzo Sacchettino ha assaporato le luci della ribalta non soltanto perché faceva parte del cast delle prime stagioni della fiction ispirata al best seller di Roberto Saviano. “Daniele” detto “Danielino”, giovane operaio che aveva creduto alle promesse del boss soprannominato “L’immortale”, interpretato da Marco D’Amore, si era messo nei guai. Al punto che il finto perdono di “Salvatore Conte” (Marco Palvetti) gli era costato la vita nel corso di una scena che lasciò il segno nei telespettatori: “Vienit a piglià ’o perdono” e invece l’abbraccio nascondeva la punizione mortale. Ora Vincenzo Sacchettino, che non è legato a nessun clan, ha di nuovo una chance per cambiare vita. È vero che le pendenze giudiziarie potrebbero diventare condanne e aprirgli la strada al carcere, ma è altrettanto vero che rigare dritto nei prossimi mesi e anni (considerando i tempi lunghi della giustizia per una sentenza definitiva) gli servirebbe per dimostrare una reale volontà di cambiare vita. Tanto più che la passione per il teatro, manifestata nel lasso di tempo trascorso negli uffici del commissariato Scampia,  è sembrata sincera ai poliziotti che gli hanno rivolto qualche domanda informale prima di accompagnarlo alle camere di attesa della questura in attesa del processo con rito direttissimo.

L'ARRESTO. L’altro ieri sera sono stati i poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Scampia (guidato dal dirigente Bruno Mandato) ad arrestare Vincenzo Sacchettino, 21enne napoletano, per il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I poliziotti, a seguito di un’accurata attività investigativa posta in essere in via Fava all’altezza del lotto “SC”, alle 19.30 circa hanno fermato il giovane intento in uno scambio droga-soldi, utilizzando un’autovettura parcheggiata nei pressi come base d’appoggio. Secondo gli investigatori la zona è sotto l’influenza del clan Abbinante.  In seguito al controllo compiuto, Vincenzo Sacchettino è stato trovato in possesso di 95 euro ben nascosti negli slip mentre, all’interno dell’autovettura, i poliziotti hanno scoperto e sequestrato 23 bustine di marijuana e 22 stecche di hashish. Circostanze che gli sono valse la condanna in primo grado con sospensione della pena. 

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