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17 Giugno 2019 - 13:35
NAPOLI. Porterebbe a un nuovo clan, con base proprio a Miano, la pista più battuta per capire il retroscena e il movente degli spari contro Luigi Torino, ferito giovedì sera all’addome e a una gamba. Un gruppo composto da giovani avrebbe occupato la scena camorristica e sarebbe sospettato di avere avuto un ruolo anche nella bomba che a Scampia che ha distrutto l’autovettura di un ex impiegato ora disoccupato e nella sparatoria contro l’abitazione di un 54enne in passato accostato ad ambienti dei Licciardi della Masseria Cardone. Però, va sottolineato, l’improvvisa fibrillazione in zona potrebbe spiegarsi con la novità investigativa, ma anche diversamente. Ed ecco perché gli investigatori non si sbilanciano più di tanto.
Era il 24 maggio scorso quando si verificò la “stesa” a Secondigliano, tanto per ricordare a tutti che il fenomeno non è in regressione. Un colpo di pistola, uno solo, contro l’abitazione di un 54enne conosciuto dalle forze dell’ordine: Pasquale Scotto, in passato accostato agli ambienti dei Licciardi dagli investigatori della zona, ma senza arresti o condanne per camorra.
Il raid avvenne in cupa Signoriello, dove l’uomo abita con la famiglia, ma lui non era in casa in quel momento. C’era la moglie, che ha constatato insieme con i carabinieri come il proiettile avesse danneggiato il mobile posizionato sul balcone. È stata trovata e sequestrata un’ogiva, unico punto di partenza dal punto di vista tecnico per l’indagine. Nessuno, tra i componenti della famiglia, ha dichiarato di non avere ricevuto minacce. Per cui l’episodio è ancora tutto da decifrare, anche se sarebbero già state escluse dal novero delle possibilità un collegamento tra l’esplosione della bomba a Scampia e la ripresa della guerra di camorra tra Secondigliano e Miano.
L’allarme scattò intorno alle 16 e a fare fuoco sarebbe stato un pistolero in sella a uno scooter guidato un complice. Il blitz è stato molto veloce, approfittando che c’erano pochissime persone a causa dell’ora, della giornata assolata e della temperatura finalmente primaverile. Qualcuno ha sentito lo sparo e avrebbe visto la coppia di malviventi in azione, ma non da vicino e quindi senza avere la possibilità di un riconoscimento. Tra l’altro non è chiaro se i due indossassero caschi o girassero a volto scoperto.
Le indagini non sono facili per una serie di motivi: gli investigatori non si occupavano di Pasquale Scotto da tempo, non è in atto una nuova guerra di camorra nella zona né è certo, almeno per il momento, il collegamento tra il colpo di pistola esploso in cupa Signoriello e l’attentato in via Enzo Striano alla Smart in uso al 55enne ex impiegato.
Ma l’agguato a Luigi Torino ha aggiunto altra carne al fuoco. Il suo è un cognome che pesa negli ambienti di malavita del quartiere e il raid contro di lui potrebbe riaccendere la tensione.
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