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Pareo Park pronto a ripartire, attesa per i risultati dell'Arpac

Pareo Park pronto a ripartire, attesa per i risultati dell'Arpac

NAPOLI. Circa 60 persone si sono presentate ieri al Pareo Park di Licola. Una struttura che domenica contava 3mila presenza. I gestori della parco ieri hanno consegnato un buono per l’ingresso in un’altra giornata, hanno chiesto scusa agli ospiti e hanno tenuto chiusa la struttura. «Ci sono 140 dipendenti a lavoro, è inutile stare aperti per 60 ospiti, sarebbe un danno da 50mila euro», spiga rammaricato Vincenzo Schiavo (nella foto in alto). amministratore unico della Partenope Investiment Srl che gestisce la struttura. Dalle 3mila persone di domenica alle 60 di ieri (lunedì erano 130) di mezzo c’è la bufera in cui è incappata la struttura dopo il caso dei crica 150 bambini colpiti domenica da bolle e verruche ai piedi dopo il bagno in piscina. 

IL CONTRATTACCO. Schiavo è amareggiato, stanco, sembra quasi sfiacchito da questa vicenda della quale si sente vittima. Ieri, con sessanta persone davanti ai cancelli, ha deciso di tenere chiusa la struttura: «Sto facendo pulire tutto il parco, mattonella per mattonella. Voglio capire cosa sia successo. Non mi fido, non mi fido», ripete come un mantra. «Grazie alla buona pubblicità che ci hanno fatto, ai titoloni, a chi ha scritto che il parco è stata sequestrato quando questo non è mai successo oggi ci siamo trovati con 60 persone davanti al cancello», dice con voce sofferente Schiavo. Sembra quasi voler mollare, ma dall’altro lato c’è ancora tanta voglia di lottare per rispondere alle accuse, per riprendere la buona immagine del suo parco e della sua amministrazione, per far ripartire la sua attività imprenditoriale. Tra i dirigenti del Pareo Park c’è il sospetto forte che si tratti di un sabotaggio e sono pronti a passare al contrattacco. 

OGGI SI TORNA ALLA NORMALITÀ. Da oggi il parco riapre e prova a tornare alla normalità, sperando che l’affluenza possa risalire man mano. «Avevano l’obiettivo di diffamare e rovinare la buona immagine del parco e ci sono riusciti, speriamo che l’affluenza torni normale», dice ancora Schiavo pronto a lottare per continuare a investire in un territorio che si conferma difficilissimo per gli imprenditori. 

I RISULTATI DELL’ARPAC.  Intanto si attendono ancora i risultati delle analisi chieste all’Arpac sulle acque della piscina dove i bambini colpiti da bollicine e piccole abrasioni hanno fatto il bagno Giovedì dovrebbero arrivare i responsi che diranno se veramente il problema è stato dovuto all’acqua delle piscine o meno. Un giallo che ha ancora tante pagine da scrivere. 

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