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04 Luglio 2019 - 21:51
Per il “Palazzaccio" disposto un processo d'appello-bis, constatando un erroneo calcolo nell'applicazione del cumulo tra l'aggravante e la continuazione dei reati
ROMA. Condanne confermate, anche se le pene inflitte agli imputati dovranno essere riviste, per il fallimento della Deiulemar, la compagnia di navigazione di Torre del Greco al centro di uno scandalo finanziario da oltre 800 milioni di euro che corrisponde a quanto hanno perso nei loro investimenti, attraverso l'acquisto di obbligazioni, quasi 13mila persone. La quinta sezione penale della Cassazione ha sostanzialmente convalidato la sentenza della Corte d'appello di Roma nel novembre 2017, che aveva condannato a 13 anni di reclusione Giuseppe Lembo, unico fondatore della società, a 11 anni e 8 mesi i fratelli Pasquale e Angelo Della Gatta, a 5 anni e 4 mesi di reclusione la loro sorella Micaela Della Gatta e Giovanna Iuliano, figlia dell'ex amministratore unico, Michele Iuliano. I giudici del 'Palazzaccio' hanno disposto un processo d'appello-bis soltanto per la rideterminazione delle pene, constatando un erroneo calcolo nell'applicazione del cumulo tra l'aggravante prevista dalla legge fallimentare e la continuazione dei reati.
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