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Agguato in via Chiaia, torna l'incubo babygang

Agguato in via Chiaia, torna l'incubo babygang

NAPOLI. È un giallo la sparatoria dell’altra notte in piazza Trieste e Trento, all’angolo con via Chiaia. In queste ore le forze dell’ordine stanno vagliando le immagini delle telecamere della zona, sia di videosorveglianza che private, per cercare di identificare i due pistoleri che da uno scooter in movimento hanno fatto fuoco contro un giovane. Il mistero sta proprio in questo: agli ospedali cittadini non è giunto nessun ferito, probabilmente perché qualcuno lo ha curato a casa. Infatti un testimone avrebbe raccontato di aver visto un uomo a terra che veniva soccorso da alcune persone, presumibilmente degli amici. Della vicenda si sa ancora poco: non c’è la certezza che siano stati esplosi dei proiettili perché bossoli non ne sono stati trovati, ma la segnalazione è partita dai militari dell’esercito di una pattuglia di turno e quindi è presumibile che non si siano sbagliati. Così come non è sicuro che i malviventi abbiano centrato il ragazzo finito a terra, sul marciapiede. In teoria, ma molto teoricamente, potrebbe anche essere caduto per mettersi in salvo in quanto spaventato per quanto stava accadendo ed essersi fatto male al punto da non riuscire a rialzarsi senza aiuto. Per il resto, nel riserbo investigativo, si possono fare soltanto ipotesi. La prima delle quali conduce all’ultimo episodio simile, avvenuto il 19 marzo scorso, poi chiarito dai carabinieri e dalla Dda grazie ai filmati e a una serie di intercettazioni telefoniche. In manette finirono in 6, tra una 17enne, e alla base c’era stato un litigio tra due gruppi di giovani per la ragazza: uno di Ponticelli e l’altro dei Quartieri Spagnoli. Sullo sfondo c’era la camorra, così come è probabile che ci sia anche nel raid dell’altra notte. Anche se il tipo di arma utilizzata, a tamburo, lascia perplessi. In passato altre sparatorie si sono verificate in piazza Trieste e Trento, il più delle volte per contrasti tra giovani vicini al clan Elia del Pallonetto Santa Lucia e coetanei “quartierani”. Per quasi tutti i casi gli investigatori di polizia e carabinieri sono arrivati alla soluzione, in attesa dei pronunciamenti definitivi della magistratura. Mentre invece sarebbe diverso il retroscena della clamorosa vicenda culminata in due raid armati: il primo in cui rimase ferito Vincenzo Rossi, 22enne dell’Arenella con amicizie ai Quartieri Spagnoli, il secondo andato a vuoto nel piazzale dell’ospedale dei Pellegrini. Il 17 maggio scorso fu per una ragazza contesa, o semplicemente troppo amica di un conoscente del fidanzato geloso, che Vincenzo Rossi sarebbe stato ferito. A distanza di tempo i contorni della vicenda sembrerebbero sempre più chiari a inquirenti e investigatori, che avrebbero anche ricostruito il movente della seconda clamorosa sparatoria, poco dopo nel piazzale dei Pellegrini, dove il bersaglio non era il 22enne gambizzato poco prima. Sullo sfondo non ci sarebbe una guerra tra gli Esposito e i Saltalamacchia, ma un contrasto per motivi giovanili tra simpatizzanti dei due gruppi.

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