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"Mariglianesi" alla sbarra, inflitti oltre 4 secoli di cella

"Mariglianesi" alla sbarra, inflitti oltre 4 secoli di cella

NAPOLI. Fiumi di cocaina e hashish sull’asse Napoli Est-Marigliano-Brusciano, per il super clan diretto dai ras Cristiano Piezzo, oggi collaboratore di giustizia, e Luigi Esposito “’o sciamarro” arriva la condanna di primo grado. Al termine del processo celebrato con il rito abbreviato, il verdetto del gip Carola è stato però tutt’altro che favorevole. Al netto di alcune assoluzioni, come quelle rimediate dal sottogruppo che faceva capo al narcos Emanuele Lucenti, i 44 imputati hanno infatti complessivamente incassato qualcosa come oltre 450 anni di reclusione. Alla sbarra c’era anche la “paranza” di Ponticelli guidata dal giovane boss Michele Minichini e pure in questo caso il giudice ha confermato l’impianto della pubblica accusa. Queste, nel dettaglio, le pene inflitte dal gip: Cristiano Piezzo, 12 anni di reclusione; Raffaele Aurelio, 9 anni; Vincenzo Aurelio, 7 anni e 4 mesi; Aldo Bastone, 16 anni; Maria Grazia Cavone, 13 anni e 6 mesi; Maria Teresa Cinque, Maria Teresa Cinque, difesa da Domenico Dello Iacono e Antonio Del Vecchio, assolta e scarcerata; Ciro Conte, 4 anni e 4 mesi; Eugenio De Cicco, 5 anni e 4 mesi; Carmela De Gais, difesa da Domenico Dello Iacono e Antonio Del Vecchio, assolta e scarcerata; Antonio De Filippis, 12 anni; Luisa De Stefano, 12 anni; Angelo Aniello Esposito, difeso da Saverio Campana, 1 anno e 2 mesi con pena sospesa e immediata scarcerazione; Luigi Esposito “’o sciamarro”, 20 anni; Pasquale Esposito, difeso da Saverio Campana, 10 anni a fronte di una richiesta di 13; Salvatore Pasquale Esposito, 10 anni; Antonio Foria, 14 anni; Stefano Gallo, 16 anni; Antonio Improta, 14 anni; Concetta Intocci, 3 anni e 4 mesi; Emanuele Lucenti, difeso dall’avvocato Domenico Dello Iacono, 6 anni; Cesare Lucenti, anch’egli assistito dall’avvocato Dello Iacono, assolto e scarcerato; Vincenza Maione, 16 anni; Mauro Marino, 10 anni; Michele Minichini, 16 anni; Antonio Morano, 12 anni; Andrea Morano, 12 anni; Erson Nanaj, 11 anni; Daniele Napoletano, 10 anni; Salvatore Palmieri, 8 anni; Pasquale Perrella, 12 anni; Massimo Pelliccia, 12 anni; Fortunato Piezzo, 7 anni; Teresa Ricciardi, 4 anni; Antonio Tufano, 8 anni; Tommaso Schisa, 13 anni; Valentino Sodano, 5 anni; Alessandro Sposito, 17 anni; Ciro Taglialatela, 16 anni; Luisa Tedesco, 11 anni; Nunzio Trombetta, 9 anni; Gabriele Valentino, 16 anni e 8 mesi; infine Alessandro Frasca, 13 anni e 4 mesi. Un verdetto, quello pronunciato dal gip Carola, destinato a lasciare il segno. Mentre il filone relativo all’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso viaggia su un binario processuale parallelo, ieri si è concluso il primo giudizio per gli oltre 40 imputati per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e spaccio di droga. L’impianto accusatorio, come in precedenza già accaduto in sede di Riesame e poi in Cassazione, ha ampiamente retto al vaglio del giudice. L’unico colpo di scena ha riguardato i Lucenti, per il quale si è sgretolata l’ipotesi associativa. Il difensore Dello Iacono, sentenza della Cassazione alla mano, ha dimostrato che in presenza di vincoli familiari, come in quel caso, l’accertamento indiziario doveva essere rafforzato al fine di riscontrare gli obiettivi comuni del gruppo.

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