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Camorra scatenata, nel 2015<br>una lunga scia di sangue

Camorra scatenata, nel 2015<br>una lunga scia di sangue

Quello di Domenico Aporta è solo l'ultimo di una serie di delitti avvenuti quest'anno,

gran parte dei quali legati a faide di camorra riaccese in diverse zone della città,

dalla periferia est al centro storico fino ai quartieri della zona occidentale

NAPOLI.  Ancora un omicidio nelle strade di Napoli. Nella notte è stato ucciso a colpi di arma da fuoco Domenico Aporta, 24 anni, precedenti per rapina e stupefacenti, e, secondo gli investigatori, da ritenere legato al gruppo camorristico dei Vinella Grassi. Ferito anche il fratello, Mariano, 20 anni, incensurato, colpito a un braccio da un colpo d'arma da fuoco. Le circostanze del suo ferimento sono però ancora tutte da chiarire. Quello di Aporta, avvenuto nel quartiere San Pietro a Patierno dove ieri sera è stato ferito un 54enne ricoverato in ospedale in condizioni non gravi, è solo l'ultimo di una serie di delitti che hanno segnato le cronache di Napoli nel 2015, gran parte dei quali legati a faide di camorra riaccese in diverse zone della città, dalla periferia est al centro storico fino ai quartieri della zona occidentale. Lo scorso 10 ottobre, nel rione Conocal di Ponticelli, è stata uccisa Nunzia D'Amico, sorella di esponenti apicali del clan camorristico D'Amico. Il rione Conocal è stato per anni lo scenario di una guerra tra i clan D'Amico e De Micco per il controllo delle attività criminali. Dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, che a marzo scorso hanno portato all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 persone, è emerso uno scenario fatto di raid, incursioni intimidatorie e sparatorie in strade. Le indagini hanno anche permesso di far luce sull'omicidio del 25enne Raffaele Canfora, avvenuto il 17 marzo scorso a Ercolano (Napoli), le cui cause per gli investigatori sono da ricercare nella crisi del rapporto tra esponenti del clan D'Amico e alcuni soggetti legati al clan della Vinella Grassi. Un omicidio "con modalità particolarmente efferate e abiette", scrisse il procuratore aggiunto della Dda Giuseppe Borrelli: il 25enne fu attirato con un tranello all'interno del rione Conocal con la prospettiva di ottenere la somma promessa per la vendita di droga, quindi condotto in un luogo appartato in contrada Patacca a Ercolano e trafitto da diversi colpi di arma da fuoco al torace. Morì in auto, a causa delle ferite riportate, dopo quasi due ore di agonia; il suo corpo è stato trovato il 19 aprile in una zona di campagna nel Casertano. Si è sparato anche nel quartiere Forcella, nel cuore del centro storico della città. Lo scorso 7 ottobre personale della Squadra mobile della Questura di Napoli ha eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea a carico di 11 persone ritenute appartenenti al gruppo camorristico facente capo alla famiglia Buonerba, detti "i capelloni", storicamente legata alla famiglia Mazzarella. Anche qui le indagini si sono concentrate su una faida tra clan, quelli dei Buonerba e quello facente capo alle famiglie Sibillo, Giuliano, Brunetti e Amirante, colpite lo scorso 9 giugno da un provvedimento cautelare emesso a carico di 64 persone. Le indagini hanno permesso di far luce sull'omicidio di Salvatore D'Alpino, avvenuto lo scorso 30 luglio in piazza Mancini, nei pressi di una pizzeria poco distante dalla stazione centrale; tra i destinatari del decreto di fermo figurano infatti Emilia Sibilloe Gennaro Buonerba, ritenuti i mandanti dell'omicidio, e Assunta Buonerba e Luigi Scafaro, ritenuti gli "specchiettisti" che segnalarono ai killer il bersaglio dell'agguato. Qualche giorno prima un giovane di 20 anni, Emanuele Sibillo, era stato ucciso in via Oronzio Costa; appena un giorno prima, nella stessa strada del quartiere Forcella, erano stati esplosi colpi di arma da fuoco in direzione della veranda di un'abitazione posta al piano terra di un edificio, mentre due notti prima tre minorenni erano rimasti feriti da colpi di arma da fuoco. Poco distante da Forcella c'è il quartiere Sanità, teatro dell'omicidio che più di tutti ha fatto scalpore e ha coinvolto opinione pubblica e istituzioni: quello di Gennaro Cesarano, 17 anni, ucciso poco prima delle 5 di mattina del 6 settembre scorso in piazza Sanità. Su dinamica e contesto nel quale è maturato l'agguato, e se il 17enne fosse o meno l'obiettivo dei killer, si sta ancora indagando. Nei giorni seguenti si sono svolte fiaccolate nel quartiere e una vasta partecipazione di gente del quartiere si è registrata ai funerali, svolti il 9 settembre nella chiesa di Santa Maria della Sanità. L'omicidio di "Genny" ha spinto la Commissione parlamentare antimafia a svolgere una missione in città il 14 e 15 settembre; nell'occasione il presidente della Commissione Rosy Bindi parlò della camorra come "uno degli elementi costitutivi della città", scatenando a reazioni in rappresentanti delle istituzioni, politici, intellettuali e società civile. Una recrudescenza criminale è stata registrata nel corso dell'anno anche a Soccavo, quartiere della periferia occidentale della città, teatro per anni della contrapposizione tra i gruppi camorristici dei Grimaldi e dei Vigilia i cui rispettivi boss sono stati arrestati dalle forze dell'ordine nei primi mesi del 2015. Tra il 6 e l'8 settembre sono stati registrati numerosi episodi di intimidazione, fino a vere e proprie sparatorie, nelle strade del quartiere. Nella notte tra il 5 e il 6 settembre numerosi colpi di arma da fuoco sono stati esplosi prima in via IV Novembre, poi contro una villetta in via Le Bucoliche, mentre nel corso della giornata del 6 settembre un raid intimidatorio è stato eseguito da alcuni giovani con volto travisato a bordo di scooter in via Epomeo, strada cuore del quartiere; qui gli agenti della Polizia di Stato hanno rinvenuto due ogive conficcate nel balcone al secondo piano di un palazzo. Qualche ora dopo, in serata, diversi colpi di arma da fuoco sono stati esplosi all'impazzata in via del Discobolo e anche in questo caso un proiettile ha colpito un balcone. La mattina seguente una bomba a mano inesplosa è stata trovata in un parcheggio in via Epomeo, mentre la notte seguente colpi di arma da fuoco sono stati esplosi da uomini a bordo di un'auto e contro la saracinesca di una pasticceria. L'8 settembre tre colpi di kalashnikov hanno danneggiato i vetri della sede di una onlus impegnata nell'assistenza ai disabili in via Adriano.

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