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26 Luglio 2019 - 16:04
NAPOLI. La Squadra Mobile di Napoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 2 soggetti, presunti esponenti del clan camorristico dei Lo Russo, ritenuti responsabili di omicidio, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo con la circostanza aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare il clan Lo Russo, egemone sul territorio di Miano-Secondigliano e quartieri limitrofi, per consolidarne il prestigio ed il predominio sul territorio rispetto al clan Licciardi.
LE INDAGINI. Le indagini, coordinate dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e corroborate dalle attività tecniche e dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, riscontrate dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico di Gianluca Annunziata, 28 anni, Luigi Mango, 26 anni, i quali si sarebbero resi responsabili dell’omicidio di Vincenzo Priore e del tentato omicidio di Giuseppe Barretta, avvenuti il 15 novembre 2012 e di far piena luce sul movente dell’efferato delitto, riconducibile ad una banale lite avvenuta all'esterno della discoteca il “Remake” di Sant’Antimo tra un gruppo di ragazzi, vicino al clan Lo Russo e un altro composto da giovani appartenenti alla famiglia Licciardi che erano in compagnia delle vittime.
L'AGGUATO. La vicenda ebbe il suo tragico epilogo nella Masseria Cardone dove Priore fu mortalmente attinto al gluteo da un colpo d’arma da fuoco mentre Barretta fu colpito alla testa, scampando miracolosamente alla morte.
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