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Morta al Parco Cafaro, i vicini: «Non era sola»

Morta al Parco Cafaro, i vicini: «Non era sola»

NAPOLI. «Forse avremmo potuto fare qualcosa. Magari avremmo potuto denunciare i sospetti sulle cose strane che notavamo da anni di quella famiglia». È il velo di rimorso che aleggia in una donna che vive al parco Cafaro. C’è un silenzio assordante in quello che sembra un normale caldo pomeriggio d’inizio agosto. E invece nell’area residenziale di via Campegna 135 la tensione si taglia a fette. Ha creato grande agitazione la morte della 74enne Maria Rosaria Paini, il cui cadavere è stato trovato in casa martedì sera: secondo il medico legale deceduta da almeno quattro giorni. Per un dato certo si attende l’esito dell’autopsia già disposta dal pm Stefania Di Dona.

VIVEVA CON IL MARITO E LA FIGLIA. La signora, confermano tutti nel parco, viveva con il marito Umberto Perna di un anno più grande e la figlia Tiziana di 45, per i quali è stata fatta dalla polizia una segnalazioni ai servizi sociali che si occuperanno del caso. Ieri, dopo la pubblicazione del “Roma”, la notizia è stata diffusa su alcuni siti, male informati, come la morte di una donna che viveva da sola in casa. Fatto escluso da tutti i residenti del parco Ma non solo. Una foto e l’orario dello scatto eliminano i dubbi: è quella ripresa da una vicina di casa, che è a disposizione degli inquirenti e che il “Roma” ha potuto visionare in esclusiva. La vicina ha fotografato il cadavere riverso su una poltrona con i piedi che poggiavano a terra. «Ho scattato la foto alle 19,43 di martedì, ancor prima dell’intervento della polizia. Ad aprirmi la porta alla vicina è stata la figlia Tiziana mentre il papà Umberto era in camera da letto e forse riposava».  Sulla foto, inoltre, c’è un giallo nel giallo: al momento dell’arrivo della Polizia, dopo la denuncia ai carabinieri di Bagnoli della stessa vicina che ha scattato la foto, la donna è stata trovata dagli agenti in una posizione diversa da come è stata fotografata: i piedi erano poggiati sulla sedia.

PAURA TRA I RESIDENTI. L’atteggiamento apparentemente tranquillo con cui anche ieri il signor Umberto, che è uscito di casa almeno due volte, conduce la sua vita dopo la morte della moglie non stupisce i residenti. «Erano una famiglia molto riservata», dicono tutti. Nessuno osa riferire il proprio nome ai giornalisti, quasi tutti hanno pochissima voglia di parlare. Chi lo fa, dice ogni parola a bassissima voce. Ma quelli che parlano formano un coro unanime: raccontano che il signor Umberto anche nei giorni scorsi, e quindi con il cadavere della moglie in casa, «usciva tranquillamente, a volte da solo, altre con la figlia». E ancora: c’è chi nei giorni precedenti alla denuncia della morte lo ha visto tornare a casa con alcune scatole, chi addirittura ha notato «padre e figlia tornare in casa con un vassoio di dolci». Insomma, nonostante la paura che la fa da padrona nel parco, qualche dettaglio sulla famiglia Perna viene bisbigliato: nessuno vedeva da molto tempo Maria Rosaria, che viveva lì da tantissimi anni: tutti la ricordavano come una donna particolarmente robusta. Il suo corpo dopo la morte, invece, appare scheletrico.

LE INDAGINI. Sulle circostanze della sua morte dirà di più l’autopsia, ma per ora nel fascicolo in Procura non ci sono ipotesi di reato e per questo nessun indagato. Agli inquirenti papà e figlia hanno raccontato di non essersi accorti della morte della donna. Circostanza poco credibile in una casa che conta bagno, camera da letto e un grosso salone con cucina. È uno dei tanti dubbi irrisolti del giallo su cui sta lavorando la Polizia. Tra questi anche la denuncia, fatta dal signor Umberto, soltanto dopo la visita in casa della vicina accompagnata da altre tre persone. Di fatto il marito della signora Maria Rosaria ha denunciato la morte della moglie alla Polizia contemporaneamente alla vicina che con tanto di foto si era rivolta ai carabinieri di Bagnoli che avevano poi, per questioni di competenza territoriale, demandato il caso alla Polizia di Fuorigrotta. È lo stesso commissariato San Paolo che continua ad indagare, mentre in via Campegna regna la paura. 

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