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02 Agosto 2019 - 12:41
NAPOLI. Prima una sparatoria in aria in via Tribunali, tra i civici 158 e 160; poi la seconda in via Concezio Muzy, a poca distanza da via Pietro Colletta. Erano le 2 quand’è scoppiato l’inferno ai Tribunali, zona tornata di nuovo sotto i riflettori per la fibrillazione negli ambienti di malavita. Un territorio in cui il clan Mazzarella, spalleggiato dai Buonerba, avrebbe ripreso il sopravvento approfittando degli arresti in casa Sibillo. Ma la guerra sarebbe sconfinata nel rione Sanità per i legami con i Sequino, con la drammatica conseguenza che da inizio luglio nei due quartieri sono verificate una decina di “stese”. “le stese”. L’altra notte (tra mercoledì e giovedì) solo l’intervento dei poliziotti di una Volante del commissariato Vicaria-Mercato ha evitato che la scorribanda armata di quattro malviventi su due scooter proseguisse indisturbata. La dinamica del raid farebbe pensare a un attacco mirato esclusivamente a mostrare i muscoli e non diretto a imprenditori o commercianti della zona Tribunali. Tant’è vero che a terra sono stati trovati tredici bossoli di proiettili, ma nessuno ha centrato serrande, balconi, finestre o muri. Gli agenti della macchina della polizia hanno visto da lontano i quattro su uno scooter in via Pietro Colletta, i quali poco dopo hanno sparato in via Concezio Muzy prima di darsi alla fuga a tutta velocità e rendersi imprendibili: è evidente il vantaggio dei “due ruoti” rispetto a un’autovettura in una zona piena di stradine e vicoli. In ogni caso attraverso le immagini delle telecamere private e pubbliche è possibile che vengano fuori indizi per risalire all’identità dei responsabili, che secondo vaghe e frammentarie testimonianze raccolte dai pochi passanti indossavano cappellini e sciarpette per non essere riconosciuti. L’allarme in pochi minuti ha fatto confluire sul posto altri poliziotti di Vicaria-Mercato, i colleghi dell’Ufficio prevenzione generale della questura e la “scientifica”, i cui uomini e donne hanno compiuto accurati rilievi sul posto. Sono stati repertati tredici bossoli di pistole diverse, ma è certo che i quattro malviventi stessero insieme. Per gli investigatori le ipotesi sono due: una doppia “stesa” effettuata da giovani legati ai Sibillo per dimostrare ai Mazzarella che questi ultimi non hanno ancora avuto partita vinta oppure un’incursione di persone del clan Mauro per rispondere agli attacchi subiti a Materdei dal gruppo Perez-iodice (gruppo satellite dei Buonerba-Mazzarella). In ogni caso, come spieghiamo meglio a parte, in queste settimane la situazione si è fatta incandescente sia ai Tribunali per la guerra delle estorsioni ai locali che vivono soprattutto di turismo e nel rione sanità per contrasti tra i Sequino-Savarese e i Mauro-Vastarella inerenti i traffici droga nel quartiere caro a Totò. Situazioni che preoccupano le forze dell’ordine, pronte a ulteriori misure di rafforzamento del controllo del territorio.
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