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25 Ottobre 2015 - 20:12
I ragazzi del Colosimo in piazza. Il responsabile dell'Istituto per ciechi: spesso si fanno male uscendo, perché la gente parcheggia sul marciapiede
NAPOLI. Da mesi le auto e gli scooter parcheggiano in modo selvaggio all'ingresso dell'istituto per non vedenti Colosimo a Via S. Teresa degli Scalzi in zona Museo Nazionale causando difficoltà per gli ospiti ad uscire ed entrare. Oggi assieme al consigliere regionale di Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli i ragazzi dell'istituto oramai esasperati hanno occupato pacificamente il marciapiede impedendo alle auto di sistemarsi sulle zone vietate. Nessuna solidarietà è arrivata dagli abitanti della zona.
"Spesso si fanno male sbattendo o cadendo sui mezzi parcheggiati sul marciapiedi o sulle strisce pedonali. Avevamo chiesto dei semafori sonori e che i vigili urbani multassero questi incivili - spiega Antonio Cafasso responsabile del Colosimo - ma purtroppo non siamo stati ascoltati. Ovviamente Napoli è difficilmente percorribile per chi è cieco o ha problemi motori. Quasi tutti gli scivoli sono occupati da auto per non parlare di quei vandali che parcheggiano sui marciapiedi o quei negozi che occupano intere aree pedonali con la loro merce impedendone la percorribilità. Oltre le piste ciclabili saremmo felici che il Comune si occupasse anche del nostro diritto a muoverci per Napoli".
"I ragazzi del Colosimo - spiegano il Conigliere regionale di Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli della radiazza - ci hanno chiesto di sostenerli in questa battaglia di civiltà. Per questo realizzeremo degli adesivi per segnalare tute quelle auto che parcheggiano sui marciapiedi o sulle aree pedonali impedendo ai pedoni e a chi è diversamente abile di muoversi liberamente. Purtroppo una parte della città non ha alcun rispetto per questi ragazzi come per tutti i portatori di handicap. Ci meraviglia che i Vigili non colpiscano in modo esemplare coloro che quasi ogni giorno parcheggiano sul marciapiede dove affaccia l'Istituto Colosimo rendendo complicato l'ingresso e l'uscita dei ragazzi".
"Gli abitanti della zona e alcuni napoletani - spiega Marco ipovedente - mal ci sopportano. Spesso ci insultano o ci deridono perchè appariamo goffi nei movimenti. Poi quando capiscono che siamo ciechi restano in silenzio per la vergogna e non ci chiedono neanche scusa. Abbiamo paura ad uscire oramai. Non chiediamo molto solo rispetto e civiltà".
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