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Dirigente di polizia rapinata alla metro: fermata una coppia a Licola

Dirigente di polizia rapinata alla metro: fermata una coppia a Licola

NAPOLI. Ha confessato negli uffici della questura, al pm Amato, collaborando con gli investigatori nel recupero della borsa della vittima con all’interno documenti e tesserino di riconoscimento del ministero dell’Interno. Aveva capito di non avere scampo Gennaro Sorrentino, 37enne originario di Fuorigrotta con frequentazioni nel rione Traiano, rintracciato venerdì pomeriggio in una casa disabitata di Licola con la complice nell’aggressione alla dirigente di polizia all’ingresso della stazione di piazza Leopardi a Fuorigrotta. Così ha parlato, dando la stura alla precisa ricostruzione dei poliziotti dell’“Antirapina” della squadra mobile della questura che hanno sottoposto lui e Anna Buonamano, 45enne di Bacoli, a un fermo d’iniziativa. L’ultima parola, in questa fase del procedimento penale, spetterà al giudice per le indagini preliminari. la confessione. Gennaro Sorrentino avrebbe riferito al pubblico ministero e agli investigatori della Mobile (con la vice dirigente Brancati, il vice questore Izzo e il commissario Petriello) che erano sulla Ford Fiesta amaranto di Anna Buonamano quando hanno notato una donna che camminava in via Giulio Cesare con la borsa in mano. Hanno deciso di rapinarla, senza sapere chi fosse, e lui è sceso mentre l’altra rallentava fino a fermarsi per far risalire rapidamente l’uomo una volta compiuto il colpo. La scena è stata ripresa da due telecamere, una delle quali mostra il momento in cui entra in azione il 37enne, sul secondo gradino della scala che conduce alla stazione di piazza Leopardi. Erano le 7,30 di venerdì e da quel momento, sulla base delle indicazioni della vittima, sono partite le indagini degli investigatori di via Medina. Sorrentino e Buonamano, che hanno precedenti per droga e non per reati predatori, si sono allontanati con la Ford Fiesta e proprio il particolare colore dell’autovettura ha permesso ai poliziotti di restringere subito il campo delle ricerche. Nel Napoletano non ce ne sono molte amaranto e così due ore dopo la proprietaria aveva un nome e un cognome. È emerso che intorno a quell’ora era transitata per via Giulio Cesare solo una macchina di quel tipo e tinta. La parte restante delle indagini, per dei professionisti nel campo, è filata liscia. Dai controlli recenti si è scoperto che spesso la donna si accompagnava a Gennaro Sorrentino, per cui è scattata la caccia alla coppia. Compito non facile perché gli indirizzi anagrafici non corrispondono ai reali indirizzi dell’uomo e della donna, rintracciati comunque già venerdì pomeriggio a Licola.   In questura l’uomo ha deciso di collaborare mentre la donna no, ma gli indizi raccolti farebbero pensare a una probabile convalida del fermo da parte del gip (fermo restando comunque la presunzione d’innocenza degli indagati fino a eventuale condanna definitiva). Tanto che il 37enne ha indicato agli investigatori il luogo preciso in cui si era liberato della borsa della vittima: in un giardinetto nel rione Traiano. Dei soldi rapinati invece, circa 200 euro, nessuna traccia: già erano stati spesi.  

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