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26 Agosto 2019 - 08:11
NAPOLI. La svolta, come annunciato, c’è stata: scattato il decreto di fermo per tre del branco che la notte tra l’11 ed il 12 agosto scorso, in via Generale Orsini, ha aggredito il venditore ambulante Roton Kalak, 39enne del Bangladesh, ancora ricoverato all’ospedale Cardarelli per le gravi fratture riportate al volto. I provvedimenti portano la firma dei sostituti procuratori della Procura per i minori di Napoli Fabrizia Pavani e Ugo Miraglia del Giudice: tre ragazzi, uno di sedici anni e due 15enni.
LE INDAGINI. Un lavoro meticoloso. Un raffronto di immagini, testimonianze e perquisizioni che ha consentito di portare all’individuazione del gruppo di bulli e al fermo dei tre. Le indagini, avviate immediatamente dalla Polizia sul luogo dell’aggressione e nelle strade circostanti, si sono concentrate sull’acquisizione ed analisi delle registrazioni tutti i sistemi di videosorveglianza presenti nella zona. Tale attività, effettuata di concerto tra la Squadra Mobile, sotto la direzione del vice questore Nunzia Brancati, ed il commissariato “San Ferdinando”, sotto la direzione del vice questore aggiunto Stefano Ravel, ha consentito di individuare un gruppo di ragazzi di giovanissima età aggirarsi in quel luogo e in orario compatibile con quello dell’aggressione. L’esame delle immagini svolto dagli investigatori è stato quindi orientato all’identificazione dei ragazzi ripresi, grazie anche all’ampio patrimonio informativo acquisito con il lavoro di analisi svolto dal gruppo per il contrasto alle bande giovanili violente, struttura investigativa specialistica costituita in seno alla IV Sezione della Squadra Mobile. L’attenzione infatti si è incentrata su un’aggregazione di giovanissimi, d’età compresa tra i 14 ed i 16 anni, attiva nel quartiere dei “Decumani”. Su delega della Procura per i Minori, che di seguito a queste preliminari identificazioni ha assunto il coordinamento delle indagini, sono state effettuati tra giovedì e venerdì scorsi una serie di perquisizioni personali e locali, sequestri di abbigliamento ed apparati telefonici, con il supporto tecnico della locale Polizia Postale e delle Comunicazioni. Una volta acquisiti indizi sufficienti ed elementi concreti, alcuni dei ragazzi sospettati sono stati ascoltati negli uffici della Questura dai sostituti procuratori della Procura per i Minori, Fabrizia Pavani e Ugo Miraglia del Giudice, alla presenza dei loro genitori e legali. E non solo. Ascoltati anche numerosi testimoni che hanno fornito ulteriori conferme al quadro investigativo. Un intenso lavoro suffragato anche da riconoscimenti fotografici ed individuazioni di persona. Materiale video, testimonianze, controlli incrociati e riconoscimenti: una miriade di tasselli che hanno consentito di comporre il puzzle e ricostruire con esattezza la dinamica dell’aggressione. I giovani hanno prima accerchiato la vittima ed un suo connazionale con lo scopo rubare bigiotteria e altra mercanzia o magari per una dimostrazione di forza, ,ma alla resistenza legittima dei due venditori stranieri la risposta dei ragazzi è stata quella di una folle violenza: un’aggressione assurda fino ad afferrare un sampietrino da terra e scagliarlo con violenza sul volto del povero Roton, soccorso poi in una pozza di sangue e privo di sensi. L’amico, invece, è riuscito a divincolarsi e a riportare conseguenze meno gravi. Da qui il decreto di fermo emesso a carico di un sedicenne e di due 15enni ed eseguito l’altra mattina dai poliziotti. Ma le indagini proseguono. ci sono altri sette nomi da scrivere e c’è da stabilire le responsabilità di ognuno. Un cerchio che potrebbe essere chiuso a breve.
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