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I parroci di Scampia contro Grillo

I parroci di Scampia contro Grillo

Non si placa la polemica sul comico genovese. Don Minervino: «Battuta infelice, scuse inutili ma doverose»

NAPOLI. Non si placano le polemiche su Beppe Grillo dopo l’infelice battuta razzista contro Scampia. Non solo le istituzioni, i professionisti e tantissimi cittadini napoletani, anche la Chiesa ora si schiera in difesa del territorio e contro il leader del Movimento 5 Stelle che martedì, in un post sul suo blog, ha gratuitamente offeso il quartiere napoletano con la frase «un parlamento con più ladri che a Scampia». È immediatamente intervenuto lo sportello comunale “Difendi la città”, guidato da Flavia Sorrentino, che attraverso il “Roma” ha annunciato di valutare azioni legali a tutela dell’immagine della città. Pure l’ottava Municipalità valuta la querela, così come il noto avvocato ed ex presidente del parlamentino Angelo Pisani (lo ha annunciato ieri al “Roma”). L’ultima levata di scudi arriva dall’ottavo decanato dell’arcidiocesi di Napoli. Il parroco responsabile del decanato, Francesco Minervino, è intervenuto attraverso una nota in cui si schiera al fianco del presidente della Municipalità Apostolos Paipais e contro Beppe Grillo. «A nome dei parroci di Scampia e dei quartieri delll’ottava Municipalità,  esprimo piena solidarietà e gratitudine a Paipais per la pronta e condivisa reazione», scrive Don Francesco Minervino. Entrando nel merito della vicenda, il parroco si riferisce all’infelice uscita di Grillo come «un colpo di sole».  Poi il parroco sottolinea come Grillo riproponga «nel linguaggio lo stereotipo di Scampia come terra esclusivamente criminale» e rivolgendosi direttamente al fondatore dei 5 Stelle gli chiede: «ma lo sa che a Scampia i Cinque Stelle hanno ottenuto nelle ultime elezioni oltre il 50% dei consensi? Che considerazione ha del suo elettorato, che può restare confuso e deluso per questa infelice uscita?».  Il parroco non utilizza mezzi termini: «Comunque la si guardi è una battuta infelice e frutto di luoghi comuni. Tutto qui. Le scuse? Inutili ma doverose». Don Francesco Minervino difende a spada tratta il suo territorio: «Rispetto agli stereotipi, di cui gli abitanti hanno sempre sofferto, è sempre doveroso dar voce e visibilità alla gente vera e alla parte viva del quartiere, quella che si ribella all’essere brand del peggio, che fa a meno dello spettacolo, di fiction e del business». La conclusione della nota del parroco cita una frase del Cardinale Crescenzio Sepe: «“Questo è il luogo dove il bene ed il male si combattono”, ma il Bene non si arrende, mai». Sul caso, intanto, si registra anche la voce del deputato del Partito Democratico Paolo Siani, noto medico napoletano e fratello del giornalista ucciso dalla camorra Giancarlo: «Scampia non è solo terra di ladri o di camorristi, a Scampia c’è una grande esperienza di antimafia sociale, a Scampia vivono tante famiglie perbene e stupisce che Beppe Grillo sul suo blog la descrive come terra di ladri. È una semplificazione che mortifica il lavoro di tante volontarie e di tanti volontari che si battono per dare un futuro senza camorra a Scampia».

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