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30 Agosto 2019 - 07:58
Una 81enne affetta da un tumore finisce in Rianimazione. La denuncia della figlia ai carabinieri: «Somministrato per due volte il medicinale». Ora è stata trasferita al Suap di Santa Maria Capua Vetere, l’Asl Napoli 1 fa partire un’indagine interna
NAPOLI. «Mia madre è in coma da tre mesi, tutta colpa di un antibiotico che le è stato somministrato subito dopo un’operazione nonostante fosse allergica a questo medicinale». È la testimonianza di Elisabetta Maiellaro, la figlia di una donna di 81 anni di Parete che ha sporto denuncia ai carabinieri per quanto accaduto durante il ricovero all’Ospedale del Mare. Il fatto risale al mese di giugno. La figlia Elisabetta ha subito denunciato la vicenda ai militari, ma solo ieri l’ha resa pubblica rivolgendosi al consigliere regionale del Verdi Francesco Emilio Borrelli. Perchè la denuncia pubblica solo dopo tre mesi? La signora Elisabetta spiega al “Roma” di aver deciso di rendere noto il caso dopo il trasferimento al Suap (Speciale Unità di Accoglienza Permanente) di Santa Maria Capua Vetere la settimana scorsa.
DAL RICOVERO ALL’OPERAZIONE. Ma partiamo dall’inizio con il racconto della signora Elisabetta: «Siamo arrivati al pronto soccorso dell’Ospedale del Mare il 13 giugno. Mia madre, 81 anni, affetta da tumore e allergica a due diversi antibiotici, il Bactrim e il Ciproxin, è stata trasferita dopo poco al reparto chirurgia generale. Durante il ricovero le è stato dunque somministrato un antibiotico diverso, il Rocefin ma, in seguito all’assunzione, ha accusato una reazione allergica. Il giorno 25 giugno è stata operata per la sua patologia oncologica presso la struttura e l’operazione è riuscita perfettamente. Nel tardo pomeriggio del giorno seguente, nonostante la reazione allergica verificatasi proprio durante il ricovero nell’ospedale, le è stato nuovamente somministrato il Rocefin che le ha provocato un arresto cardiocircolatorio al quale è poi seguito uno stato di coma dal quale mia madre non si è mai risvegliata». L’intera vicenda è stata così ricostruita ai carabinieri a cui è stata presentata la denuncia già il giorno dopo che la signora è finita in coma.
PARTITA L’INDAGINE INTERNA DELL’ASL. La parte più incresciosa della vicenda riguada il fatto che il Rocefin sarebbe stato somministrato due volte alla signora: una durante il ricovero e poi successivamente all’operazione. Per appurare l’intera vicenda il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro già ieri, appena saputo del caso, ha dato mandato al nucleo ispettivo aziendale di sviluppare un’indagine interna. I risultati delle indagini sono attesi per l’11 settembre. A questo proposito il membro della commissione regionale Sanità Francesco Emilio Borrelli, a cui è stato denunciato il caso e che lo ha reso pubblico, dichiara: «Qualora l’inchiesta dovesse confermare il contenuto della denuncia presentata dalla signora saremmo di fronte ad una negligenza inaccettabile. Sarebbe assurdo che ad una paziente, che ha già accusato una reazione allergica in seguito all’assunzione di un antibiotico durante la degenza, sia somministrato lo stesso farmaco per la seconda volta».
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