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Minaccia di morte i medici che tardano a visitare la figlia

Minaccia di morte i medici che tardano a visitare la figlia

In un impeto di violenza l'uomo ha anche rotto un vetro al triage. La bambina era in codice bianco per un mal di denti. La dirigente dell’ospedale Santobono ha denunciato l’aggressione alla Procura

NAPOLI. È successo in un attimo, anzi in tre minuti. Perchè tanto è bastato ad un papà per andare in escandescenza e dare di matto all’interno del pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Santobono. Tre minuti di attesa e poi è scoppiato il pandemonio. L’altra notte, ha reso noto la community Nessuno Tocchi Ippocrate, poco prima delle 2 sono arrivati al triage, genitori e figlia che accusava mal di denti. Dopo 3 minuti di attesa il padre (S.D.D) iniziava ad urlare e picchiare con forza la porta e il vetro del triage, fino a provocare la rottura con un violento calcio del supporto della porta, spaventando gli altri bambini presenti in attesa. Ma ancora non pago ha insultato il personale sanitario, in particolare l’infermiera di turno che tentava di spiegare le regole del triage, con parole come “moccosa, guarda sta str...a che scrive tutt sti cos’, t’accir, i’ nun facc’ a fila” , e imveendo contro le guardie giurate, minacciando addirittura di tornare con la pistola. Sempre secondo la denuncia dell’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, che ha registrato anche questa ennesima aggressione, sentendo che chiamavamo le forze dell’ordine, il padre ha urlato “chiamm pure, tanto domani sto di nuovo libero e vi ammazzo tutti”. La presenza delle guardie giurate ha impedito che la situazione degenerasse, costringendo il personale a barricarsi dentro l’ospedale, rallentando quindi anche le attività assistenziali. Non appena arrivava la polizia, il signore si è allontanato lasciando la moglie e la figlia al triage che, sollecitata dalla polizia, si è mostrata particolarmente accondiscendente addirittura chiamando per telefono insistentemente il marito, che nel frattempo si era nascosto e rifiutava di lasciare i propri dati. La polizia, riportando l’ordine, ha refertato quanto successo così che il pronto soccorso ha potuto riprendere l’attività e visitare anche la piccola paziente il cui papà pretendeva di saltare la fila. Al momento non è stata sporta denuncia, ma ci ha pensato l’ad della struttura, Annamaria Minicucci, a rendere noto quanti accaduto. «È stata un’altra notte calda quella tra sabato e domenica per i medici del pronto soccorso dell'ospedale Santobono. Lo spettacolo, minacciando i sanitari, promettendo di munirsi di pistola per sparali e sfasciando a calci la porta del pronto soccorso, dato da un genitore, è stato avvilente» ha detto Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Verdi e componente della commissione Sanità. «Solo l'intervento delle guardie giurate prima e degli agenti del commissariato Arenella poi ha evitato il peggio. Inconcepibile che si possa procedere in questa direzione. Nei luoghi dove è in gioco la vita dei pazienti non può essere esercitata nessuna forma di prepotenza e di violenza, c'è necessità di lavorare al meglio in un clima di civiltà e distensione. Basta scene da Far West negli ospedali, aspettiamo ancora i presidi fissi delle forze dell'ordine e i responsabili siano condannati a risarcire danni» ha aggiunto Borrelli. Si allunga la conta delle aggressioni da inizio anno registrata puntualmente dall’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, siamo a quota 71 tra violenza verbale e fisica a spese dei sanitari, oltre ai danni alle strutture. «Chiederemo che si attuino misure rigorose ed estreme per fermare bestie fuori controllo», ha concluso Borrelli. L’azienda ospedaliera Santobono Pausilipon presenterà comunque denuncia, fa sapere all’Adnkronos il direttore generale Anna Maria Minicucci: «Presenteremo denuncia e ci costituiremo parte civile nell’eventuale processo - spiega il dg della struttura pediatrica partenopea - perché ci sono state offese verso gli operatori ed è stato provocato un danno».

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