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10 Settembre 2019 - 08:11
NAPOLI. Tre mesi di stipendi arretrati e strumenti per lavorare acquistati dagli stessi dipendenti. È l’inaccettabile condizione di lavoro di circa 15 seppellitori che lavorano per la ditta Multiservice Group al cimitero di Poggioreale e Santa Maria del Pianto. La Multiservice ha vinto il bando per la gestione di alcuni servizi all’interno del principale camposanto del Comune di Napoli. L’appalto è già scaduto ma fino all’apertura del nuovo bando si sta procedendo il proroga. IL VICESINDACO: «A BREVE IL NUOVO BANDO». «A breve ci sarà il nuovo bando per superare la procedura temporanea della proroga», dice al “Roma” il vicesindaco di Napoli con delega ai cimiteri Enrico Panini. Ma non solo. Il vicesindaco, con passato da sindacalista nella Cgil, spiega di essere a conoscenza del caso degli stipendi arretrati e aggiunge: «Abbiamo già sollecitato più volte all’azienda il pagamento delle spettanze ai lavoratori e nel nuovo bando saremo ancora più attenti al rispetto dei diritti dei lavoratori». LA DENUNCIA DI “CE SIMME SFASTERIATI”. A segnalare la vicenda era stato il gruppo “Ce simme sfasteriati”. Già in consiglio comunale Maria Caniglia era intervenuta chiedendo più attenzione e cura per i cimiteri partenopei troppo spesso in condizioni di incuria. L’attenzione riservata all’argomento da parte del gruppo politico, composto in consiglio comunale anche da Luigi Zimbaldi e presieduto da Vincenzo Caniglia, ha portato a questa nuova denuncia. «Ai dipendenti mancano anche le attrezzature, non vengono pagati regolarmente ma continuano comunque a fare il loro lavoro», spiega Caniglia. «Il Comune fa enormi sforzi per poter pagare la ditta ed è inaccettabile che non vengano pagati. Il nostro obiettivo - aggiunge ancora Vincenzo Caniglia - è che questo problema venga all’attenzione dell’amministrazione comunale e se è il caso valutare anche la revoca dell’assegnazione in proroga». E a proposito del nuovo bando, che l’amministrazione è pronta a preparare, Caniglia aggiunge: «Si scelga una società che abbia dei requisiti di storicità ed economici per poter fronteggiare i lavori necessari all’interno del cimitero». «Non prendiamo lo stipendio dal mese di maggio. I vestiti che indossiamo li abbiamo acquistati noi, ma anche le attrezzature basilari come le pale», denunciano i dipendenti attraverso un video diffuso su Facebook dalla pagina ufficiale del gruppo “Ce Simme Sfasteriati”.
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