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Vigilante ucciso, permesso al baby-killer per festeggiare i 18 anni

Vigilante ucciso, permesso al baby-killer per festeggiare i 18 anni

NAPOLI. Una foto, pubblicata su Instagram nell’imminenza del processo d’Appello la cui udienza è prevista per il prossimo 19 settembre, che mostra C.U., uno dei tre condannati in primo grado per l’omicidio di Francesco Della Corte e per questo in carcere insieme ad altri due giovanissimi, festeggiare sorridente il 18esimo compleanno con amici, fidanzata e parenti. È l’ulteriore beffa per i familiari di “Ciccio’’, il vigilante residente a Marano aggredito mortalmente all’esterno della metropolitana di Piscinola il 3 marzo del 2018 e morto in ospedale dopo 2 settimane di agonia.

CONDANNATO IN PRIMO GRADO A 16 ANNI E SEI MESI. Per il delitto sono stati condannati in primo tre ragazzi all’epoca dei fatti tutti minorenni, K.A., L.A. e appunto C.U., il protagonista della foto che sta scontando come gli altri due una condanna 16 anni e 6 mesi dopo la sentenza emessa dal giudice del Tribunale dei Minori dei Colli Aminei lo scorso 23 gennaio al termine del rito abbreviato. L’immagine è comparsa su Instagram pochi giorni fa ed è successiva alla data di compimento dei 18 anni di età di C.U.

FACEVA DA SENTINELLA DURANTE L’ASSALTO. Secondo la ricostruzione della dinamica dei fatti, C.U. non avrebbe materialmente colpito Francesco Della Corte ma era presente sul luogo dell’omicidio e avrebbe fatto da “sentinella’’ mentre gli altri due che invece si scagliarono con oggetti contundenti colpendo più volte il vigilante. La foto, come è facile intuire, è un pugno nello stomaco per la moglie e i figli di Francesco Della Corte.

LA RABBIA DEI FAMILIARI. Marta, la secondogenita di Ciccio, non riesce a spiegarsi come «si sia avuto il coraggio di pubblicare su Instagram una foto dei festeggiamenti di una persona macchiatasi di una responsabilità così grande. Noi conviviamo con il dolore mentre chi è stato riconosciuto (in primo grado ndr.) colpevole della morte di mio padre insieme agli altri due ragazzi, invece di nascondersi, si fa ritrarre sorridente abbracciato altre persone».Ora la mente di Giuseppe, Marta e Annamaria è proiettata al processo d’Appello del 19 settembre.

IL PROCESSO D’APPELLO. Ad assistere la famiglia sono due legali: Gennaro Galantuomo (per la parte civile) e Marco Epifania (per l’ambito penale). «Speriamo che la giustizia faccia sempre il suo corso e che le condanne vengano confermate. Sappiamo che ai tre è stata inflitta una pena alta vista la scelta del rito abbreviato ma temiamo che ci possano essere degli sconti di pena» visto che gli avvocati della difesa parrebbero intenzionati a puntare sulla buona condotta in carcere di C.U. K.A. e L.A. La famiglia di Della Corte hanno dato vita a “Progetto Franco’’, l’associazione dedicata al vigilante con la quale promuovere con scuole, enti e associazioni iniziative volte alla legalità.

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