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11 Settembre 2019 - 07:17
Si attende ancora la società, ma l’intesa dovrebbe esserci
NAPOLI. Lavori da concludere, convenzione da firmare, polemiche sui biglietti ai consiglieri e su quanto deve la società al Comune. La storia dello Stadio San Paolo, raccontata per titoli, sembra non cambiare mai. Invece la svolta pare ora davvero vicina. I lavori sono già fatti e sono portati a compimento e la convenzione dovrebbe essere comunque firmata a breve. Si attende ancora la società, ma l’intesa dovrebbe esserci. Le polemiche, quelle, non mancheranno mai. Ma andiamo con ordine. Partiamo dai lavori. Ieri la commissione Universiadi presieduta da Vincenzo Moretto si è recata, accompagnata dalla dirigente del Servizio Grandi impianti sportivi Gerarda Vaccaro, per un sopralluogo ad alcuni impianti ristrutturati con le Universiadi, tra cui anche il San Paolo. La commissione la presenza dei nuovi ledwall e il completamento del montaggio dei nuovi sediolini. Alla vigilia della prima partita di campionato casalinga contro la Sampdoria, sono ancora in via di ultimazione gli interventi sugli impianti elettrici e quelli per la realizzazione dei nuovi spogliatoi del Calcio Napoli e per la riqualificazione degli impianti igienici già esistenti. Inizieranno a giorni, invece, dopo la partita di Coppa Campioni contro il Liverpool, gli interventi per la realizzazione dei nuovi bagni, che andranno ad occupare gli spazi delle vecchie buvette. Tempi previsti, secondo i tecnici, 150 giorni. Intanto si aspetta ancora la firma della convezione, approvata a luglio in consiglio comunale. L’incontro con la società dovrebbe esserci tra il 16 e il 17, a cavallo con la sfida con il Liverpool. Il problema, però, è che difficilmente per quel giorno potrebbe esserci già la firma. Prima, infatti, il club deve pagare le spettanze al Comune per le stagioni in cui ha utilizzato l’impianto senza accordo convenzionale ma con il “servizio a domanda individuale”. De Laurentiis deve a Palazzo San Giacomo circa 4 milioni e mezzo: 1.972.323,25 euro per la stagione 2016/17 e 2.500.921,69 euro per quella successiva. Esclusa, invece, la stagione 2018/19 che rientra già nell’accordo convenzionale. Senza questo pagamento, come precisato a più riprese da Palazzo San Giacomo, non ci potrà essere la firma che permetterà al Napoli di utilizzare lo stadio, in maniera non esclusiva, per cinque anni (prorogabili per altri cinque) a 835mila euro all'anno, più 90mila euro di oneri sulle pubblicità. L’accordo di convenzione approvato in consiglio comunale prevede anche 140 biglietti per il Comune. Non essendo l’accordo ancora firmato, però, i ticket gratis per consiglieri e presidenti di municipalità sarebbero dovuti essere sospesi come negli anni precedenti. Invece con una nota del capo di Gabinetto di lunedì si è già proceduto alla richiesta dei ticket. Un qualcosa che ha già fatto scattare le prime polemiche. Il consigliere comunale del Pd Diego Venanzoni attacca: «Allo stato non è stato sottoscritto alcun atto convenzionale pertanto non si comprende a che titolo i Consiglieri, la Giunta ed i Presidenti di Municipalità dovrebbero prendere posto in Tribuna Autorità, cosa è cambiato rispetto a pochi mesi fa? È un errore considerare il voto dell’aula e dunque la scelta di aderire alla convenzione come la soluzione tra le parti ed il via libera ad un rinnovato rapporto». E ancora, chiede Venanzoni: «A che titolo il Calcio Napoli farà il suo esordio sabato contro la Sampdoria? È stato sottoscritto qualche atto in questi giorni e non ne siamo a conoscenza? È doveroso ricordare che per perfezionare la convenzione, Aurelio De Laurentiis deve prioritariamente sanare il contenzioso economico che si aggirerebbe intorno ai 3.5 milioni di euro. C’è un bonifico pervenuto in queste ore alle casse comunali di cui non si ha ancora notizia? In assenza di una formale convenzione il Consiglio Comunale dovrà rinunciare ai biglietti omaggio», conclude Venanzoni.
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