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De Magistris a Giletti e Salvini: prima di<br>parlare di Napoli sciacquatevi la bocca

De Magistris a Giletti e Salvini: prima di<br>parlare di Napoli sciacquatevi la bocca

Il sindaco furioso: quanto andato in scena su Rai 1 è un attacco politico-mediatico premeditato

Il presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai, Roberto Fico, al “Roma”:

Giletti si è dimenticato che lui è un conduttore e non un attore di fiction

Il presentatore si scusa: sono stato male interpretato

NAPOLI. Massimo Giletti sotto attacco sui social network dopo le dichiarazioni su Napoli durante 'L'Arena' in onda domenica su RaiUno. Al consigliere comunale Antonio Crocetta che accusava la Rai non voler parlare del Meridione, il conduttore ha replicato: "La Rai fa un lavoro straordinario, iniziate a fare andare avanti la vostra città, fatela mettere a posto che è indecorosa. In alcuni punti - ha continuato - è abbandonata e se lei esce dalla stazione - ha detto rivolgendosi al consigliere comunale - trova solo immondizia in tutti i vicoli. I cittadini di Napoli, che sono per la maggior parte onesti, subiscono da troppo tempo - ha concluso Giletti - una politica scarsa".

Napoli e i napoletani sono stati vittime di "un attacco politico-mediatico premeditato", ricco di clichè fondati su "pregiudizi" e di una narrazione "già vista". Così il sindaco partenopeo Luigi de Magistris commenta quanto avvenuto nel corso della trasmissione "L'arena" di Rai1 di ieri durante la quale il conduttore Massimo Giletti e il leader della Lega nord Matteo Salvini hanno parlato di una città in preda all'emergenza rifiuti e ostaggio della criminalità organizzata, ostaggio del degrado e completamente in crisi. "La coppia Giletti-Salvini, prima di parlare di Napoli e dei napoletani, si dovrebbe sciacquare la bocca perché - ha detto de Magistris - la cultura di questa città è millenaria". "La città si è sentita offesa, i napoletani sono stati, ancora una volta, attaccati gratuitamente - ha proseguito il sindaco - ieri sono rimasto molto disgustato, ho visto il dibattito sui social e anche oggi, in visita al cimitero, un sacco di gente mi ha fermato perché indignata. Sappiamo che ci sono problemi, che la città deve migliorare però quando si descrive una fotografia di quel tipo veramente scatta una forte ribellione perché, in questi quattro anni, quello che abbiamo fatto ce lo siamo guadagnato. Questa città, da sola e senza l'aiuto di nessuno, si sta tirando fuori da anni difficili".

De Magistris ha poi chiamato in causa non solo i vertici della Rai ma anche il presidente della Commissione Vigilanza Roberto Fico. "C'è silenzio. Questo vuol dire che - ha sostenuto - i vertici Rai condividono le affermazioni di Giletti. Chi tace acconsente. Credo che il servizio pubblico debba essere pubblico e garantire il pluralismo dell'informazione, la dialettica democratica. Sì alla critica anche dura ma quando c'è un attacco premeditato, quando c'è un'invettiva e quando parli a milioni di italiani e lo fai in quel modo senza consentire di opporsi fotografando una realtà falsa, questo non è servizio pubblico. Vorremmo sapere come è stata confezionata e portata avanti quella trasmissione. Siccome paghiamo un canone vorremmo avere voce nel pretendere rispetto e oggettività". Al programma era presente anche l'assessore comunale al Patrimonio Sandro Fucito che "a un certo punto parlava da solo. Gli hanno pure staccato l'audio", ha sottolineato de Magistris. Per de Magistris in pochi minuti si è parlato con "aggressività, violenza, pregiudizio e disonestà intellettuale all'intero Paese". "Quello che è accaduto ieri non ha nulla a che vedere con il servizio pubblico, se non ci saranno reazioni da parte della Rai ne prenderemo atto. È - ha concluso il sindaco - l'ulteriore conferma che questo Paese ce lo dobbiamo costruire da soli, dal basso". 

"Mi scuso se qualcuno si è sentito offeso, ma attenzione a riportare cose che io ho detto in modo totalmente diverso". Così Massimo Giletti, intervenendo oggi a Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli, ha replicato alle polemiche esplose dopo le sue dichiarazioni su Napoli ieri durante la trasmissione 'L'Arena'. Il conduttore finito sotto attacco sui social network ha però ribadito: "Penso che alcune parti di Napoli siano indecorose, ci sono delle zone abbandonate. C'è una situazione di degrado, questo non è giusto - ha concluso - per una città che è una meraviglia".

Intervistato dal “Roma”, il presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai, Roberto Fico, ha detto che «innanzitutto è da censurare il comportamento dei consiglieri comunali, Giletti invece si è dimenticato che non è attore ma conduttore».

"Presenterò oggi un'interrogazione ai vertici Rai e al direttore di Rai Uno" sull'ultima puntata dell'Arena di Massimo Giletti. Ne dà notizia su Fb Roberto Fico, presidente della Vigilanza e membro del direttorio M5S. Per Fico la puntata della trasmissione in questione, che verteva sui biglietti gratis allo stadio San Paolo di Napoli per i consiglieri del Comune, "resta l'ennesima occasione mancata per fare servizio pubblico. La puntata era incentrata sulla vicenda dei biglietti omaggio per consiglieri e amministratori locali, salvo poi trasformarsi in altro: una indecorosa bagarre ai cui toni accesi ha contribuito lo stesso Giletti perdendo le staffe, togliendo la parola agli interlocutori e attaccando senza ragione la città". Per il presidente della Vigilanza, si è trattato di un "brutto l'episodio di cui è stato protagonista l'assessore Sandro Fucito che ha gettato i resti di un biglietto strappato sul volto e sui capelli della giornalista della Rai. Un comportamento indifendibile come assurdi e imbarazzanti sono stati gli interventi di alcuni dei consiglieri comunali che hanno fornito le più incredibili motivazioni per giustificare l'ingiustificabile: il mantenimento di un privilegio, ovvero la distribuzione di biglietti gratuiti per assistere alle partite di calcio". Per Fico "hanno fatto fare una figura terribile alla città di Napoli. A questi biglietti omaggio si deve rinunciare senza se e senza ma, come io rinuncio all'uso dell'auto blu e al doppio stipendio. C'è poco da discutere". "Per affrontare una seria discussione sulle problematiche della città di Napoli, le modalità - secondo l'esponente del M5S - devono essere altre. Non si possono lasciare le argomentazioni nelle mani del Salvini di turno che dispensa slogan senza sapere nulla di Napoli e del sud. Si sarebbe dovuto strutturare il programma in modo diverso affinché alle sterili accuse del leghista si potesse controbattere con maggiore serenità e tranquillità". "Ma la chiave che si è voluta seguire è stata quella del sensazionalismo a tutti i costi, del bagarre show in cui tutti urlano, nessuno ascolta e, soprattutto, non si fornisce ai cittadini uno spazio di confronto, approfondimento e informazione degno del servizio pubblico", conclude il presidente della Vigilanza annunciando l'interrogazione.

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