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13 Settembre 2019 - 08:41
Pregiudicati della “famiglia Luongo” operano in stretto contatto con il clan Ascione-Papale
ERCOLANO. Un accordo segreto tra due cosche specializzate in spaccio ed estorsioni. Da una parte gli Ascione-Papale, organizzazione criminale attiva a Ercolano e Torre del Greco. Dall’altra, la famiglia Luongo, dinastia della malavita con base a San Giorgio a Cremano. Secondo gli inquirenti, le due organizzazioni criminali avrebbero stretto un accordo per resistere all’ondata di arresti e condanne che in questi ultimi anni sono state in grado di colpire al cuore la cupola della criminalità organizzata all’ombra del Vesuvio. Un asse pericoloso e inquietante perché i Luongo, stando alle ultime indagini, sarebbero legati a doppio filo al potente clan Mazzarella. Una sorta di “succursale” della cosca attiva nel capoluogo campano, che dal mercato delle sigarette di contrabbando ha dirottato i propri interessi sul traffico di sostanze stupefacenti. A certificare l’esistenza di rapporti diretti tra le due organizzazioni è anche l’ultima relazione della Direzione Investigativa Antimafia. Gli 007, infatti, affermano che alcuni «pregiudicati legati alla famiglia Luongo operano in stretto legame con esponenti del clan Ascione-Papale». Una sorta di federazione criminale messa in piedi per obiettivi comuni. Gli eredi del defunto boss Raffaele Ascione, alias 'o luongo, vivono un momento di profonda crisi economica e militare dovuta agli arresti di esponenti di spicco della cosca. Forse anche in quest’ottica va letto l’accordo con la criminalità organizzata di San Giorgio a Cremano.
LE ALLEANZE DI RESINA Quella delle alleanze di comodo, infatti, non è una novità per i ras di corso Resina. Precedenti inchieste condotte dalla Dda di Napoli e coordinate dall’ex pm Antimafia, Pierpaolo Filippelli, hanno dimostrato che gli Ascione-Papale, negli anni della guerra di camorra contro i Birra-Iacomino, avevano stretto accordi con alcuni esponenti del clan Lago di Ponticelli. Uno scacchiere in continua evoluzione. Il clan Luongo, sempre secondo l’Antimafia, avrebbe, infatti, anche assoldato alcuni esponenti del clan Vollaro di Portici. L’ala scissionista della cosca fondata da Raffaele Vollaro, alias il califfo, sarebbe confluita all’interno della nuova dinastia criminale con base a San Giorgio a Cremano.
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