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17 Settembre 2019 - 07:00
Mamma e nonna dalla preside, qualche momento di tensione: poi l’accordo. Presidio di studenti e comitati
NAPOLI. Una mattina lunga, con qualche momento di tensione ma che alla fine ha avuto l’unico epilogo logico: il rientro in classe di Lino. Può dirsi conclusa la faccenda dello studente 13enne della scuola media Alpi-Levi al quale fu impedito nei giorni scorsi l’ingresso a scuola a causa delle treccine di colore blu che gli coprivano parte della testa, scatenando la reazione della preside Rosalba Rotondo che si era appellata al regolamento vigente per l’istituto per giustificare il diniego. È stato proprio Lino, studente di seconda media e partecipante al laboratorio musicale perché in possesso di un talento nel suonare il pianoforte, a togliere ieri l’impaccio optando per l’eliminazione delle treccine divenute oramai famose e svincolarsi da una vicenda che suo malgrado lo ha portato sulla bocca di tutti Eppure, la giornata sembrava non promettere così bene nonostante la reciproca intenzione della famiglia e della preside ad incontrarsi per discutere. Lino, con un cappuccio in testa che gli copriva la testa, ha raggiunto con la madre Carla Aisler l’istituto Alpi-Levi soltanto alle 9.15, un quarto d’ora dopo il suono della campanella delle 9. Un ingresso rapido nella scuola, presidiata all’esterno e all’interno dagli uomini della Digos e del Commissariato di Polizia di Scampia che avevano in precedenza rimosso uno striscione di critica alla preside affisso al cancello con su scritto “sciogli le trecce ai ragazzi o non entrano. Editto Rotondo’’. Dinanzi alla struttura, oltre a diversi giornalisti, c’erano gli aderenti al comitato territoriale Magma che da subito hanno mostrato solidarietà al ragazzo. Dopo pochi minuti Lino e la mamma Carla hanno iniziato il previsto colloquio con la preside Rotondo. Sia la mamma del ragazzo che preside non hanno mostrato alcuna intenzione di recedere dai loro convincimenti. Da un lato Carla ha ribadito come le priorità per una scuola debbano essere altre e non focalizzarsi sull’abbigliamento di suo figlio che a suo modo di vedere non stava violando alcuna regola; dall’altro la dirigente scolastica, che invece il regolamento lo ha menzionato quasi come un mantra. Una discussione franca, che ad un tratto ha fatto perdere le staffe della nonna di Lino, Concetta, che rimasta fuori dall’ufficio di presidenza ha iniziato ad urlare ed imprecare. È stato allora che gli agenti della Ps. hanno chiesto alla mamma di Lino e alla nonna di spostarsi al vicino Commissariato per sbollire la tensione. Nel frattempo, Lino ha raggiunto per un tratto di tempo la sua classe, accolto dall’applauso dei compagni. Successivamente si è recato al laboratorio di musica che tanto ama prima di avere un altro incontro con la preside. È stato allora che Lino, confermando l’orientamento della viglia, ha assicurato che oggi si presenterà in classe senza treccine, sebbene all’uscita della scuola alle 12 le mostrasse ancora. Del caso si occuperà anche la Commissione Comunale Giovani, convocata per domani dalla presidente Laura Bismuto.
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